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Alitosi
L'alitosi, comunemente nota come alito cattivo, è un disturbo che si manifesta con un odore sgradevole proveniente dalla bocca. È importante capire che l'alitosi non è una malattia in sé, ma piuttosto un sintomo risalente a un qualche problema sottostante. Il cattivo odore può derivare da diverse cause, tra cui problemi dentali, infezioni delle vie respiratorie superiori, o ancora da abitudini di vita poco salutari.
In quest'articolo approfondiremo il problema dell'alitosi, quali siano i sintomi, le cause, le cure e i rimedi.
Sintomi
Il sintomo più evidente e subito riconoscibile dell'alitosi è l'odore sgradevole che si origina dalla bocca. Questo può variare in intensità, ma tende a persistere nonostante i tentativi di igiene orale. Il cattivo odore può essere provocato dalla presenza di batteri nella bocca, che degradano i residui alimentari e le cellule morte, rilasciando in questo modo sostanze odorose. In particolare, queste sostanze si accumulano spesso sulla lingua, rendendola bianca o nera.
Oltre all'odore sgradevole, un altro sintomo comune dell'alitosi è la sensazione di bocca secca, chiamata anche xerostomia. Il sintomo sovviene nel momento in cui le ghiandole salivari non producono abbastanza saliva per mantenere un'adeguata umidità orale. Senza una sufficiente salivazione, la bocca diventa arida e può facilmente accumulare batteri, responsabili dell'odore sgradevole.
La bocca secca può anche aggravare l'alitosi, in quanto la mancanza di saliva rende più difficile eliminare i residui di cibo che si accumulano nella bocca. Inoltre, la saliva ha proprietà antibatteriche naturali che aiutano a neutralizzare i batteri e gli acidi da loro prodotti, prevenendo così la formazione della placca. Infatti, la placca è costituita proprio da uno strato di batteri, cibo e altri materiali che si attaccano sui denti e sulla linea gengivale. Se questa non viene rimossa regolarmente, può mineralizzarsi e trasformarsi in tartaro, una sostanza dura e calcarea, che può accumularsi rapidamente e agire da supporto per la proliferazione dei batteri orali.
Un altro sintomo dell'alitosi è il gusto sgradevole in bocca. È noto anche come disgeusia e solitamente è dovuto alla presenza di batteri nella bocca che producono composti volatili solforati. Questi composti possono migrare sia nell'aria esalata che nell'apparato digerente, alterando la percezione dei sapori e lasciando un gusto sgradevole in bocca. Il sapore spiacevole può essere causato anche da altri fattori concomitanti all'alitosi, come ad esempio dalla presenza di infezioni orali o dalla presenza di patologie come la sindrome di Sjogren, che colpisce le ghiandole salivari e genera la secchezza della bocca e del palato.
In molte persone l'alito cattivo è più forte al mattino, motivo per cui si parla anche di alitosi mattutina. Durante il sonno, la produzione di saliva diminuisce e il flusso della saliva rallenta, favorendo l'accumulo di batteri nel cavo orale. Chi soffre di secchezza delle fauci cronica o tende a dormire a bocca aperta, generalmente ha un'accentuazione del problema dell'alitosi. A ciò si aggiungono altri fattori in grado di contribuire all'alitosi mattutina, ovvero:
- placca e tartaro sui denti;
- consumo di cibi odorosi la sera prima di andare a dormire;
- carie;
- gengivite;
- lingua sporca.
In alcuni casi, la tonsillite può contribuire anche all'alitosi o al cattivo odore del respiro, insieme a forti mal di gola. L'infezione e l'infiammazione delle tonsille, infatti, creano un accumulo di batteri insieme a residui di cibo e muco, i quali sono tutti elementi in grado di produrre un odore sgradevole.
In caso di alitosi è importante consultare un medico o un dentista per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato. Il professionista sanitario effettuerà degli esami fisici per individuare eventuali anomalie che potrebbero essere la causa dell'alitosi, ad esempio nella gola, nel naso o sui denti. Inoltre, potrebbe richiedere esami del sangue o di respirazione, in base alle necessità. Una volta identificate le radici del problema, il medico o il dentista può fornire al paziente indicazioni su una dieta adeguata, riscontri sulla propria igiene orale e prescrizioni per eventuali infezioni esistenti, che potrebbero essere responsabili dell'alitosi.
Cause
Le cause dell'alitosi sono varie e non si limitano a disturbi digestivi, al contrario della credenza più diffusa. In realtà, solo in pochi casi l'alito cattivo è correlato direttamente a un problema dell'apparato digerente. Quando succede, solitamente è lo stomaco a presentare un malfunzionamento, che in genere risiede in una produzione eccessiva di acido cloridrico al suo interno e nel conseguente reflusso gastroesofageo. Nell'acidità di stomaco, infatti, il rigurgito dell’acido può raggiungere la bocca, causando un sapore amaro. Se il muscolo di chiusura tra l'esofago e lo stomaco non si chiude correttamente o è indebolito, l'acido dallo stomaco riesce a risalire lungo il tratto esofageo, dando luogo a un episodio di reflusso gastrico. Questo può irritare la gola, la bocca e le vie respiratorie, oltre a generare un odore sgradevole dell'alito. Inoltre, il reflusso cronico può favorire la proliferazione di batteri nocivi nella bocca e nell'esofago, che sono in grado di produrre gas maleodoranti e favorire ulteriormente l'alitosi.
La causa più comune fra tutte dell'alitosi, invece, è l'accumulo di batteri in bocca. La bocca è un ambiente ideale per la proliferazione batterica grazie al calore e all'umidità interni, nonché per i residui di cibo che possono rimanere tra i denti e sulle papille gustative della lingua. Quando i batteri proliferano in bocca, possono produrre composti solforati volatili che generano l'odore sgradevole dell'alito. Inoltre, la presenza di placca batterica sui denti e di residui sulla lingua può contribuire all'alitosi, grazie a una maggiore proliferazione dei batteri.
Infatti, se la placca non viene rimossa mediante una corretta igiene orale, può irritare le gengive e causare un'infiammazione chiamata gengivite. Le gengive diventano rosse, gonfie e sensibili, e possono arrivare a sanguinare mentre si usa lo spazzolino o il filo interdentale. Se la gengivite non viene trattata, può evolvere in una forma più grave di parodontopatia nota come parodontite. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica che coinvolge i tessuti di supporto dei denti, comprese le gengive, l'osso circostante e il legamento parodontale. Nella parodontite, i batteri della placca formano delle tasche profonde tra i denti e le gengive, che si riempiono di detriti e batteri. In tal modo, comincia una distruzione progressiva dei tessuti di supporto dei denti, fino alla loro caduta nei casi più gravi. Oltre ai sintomi della gengivite, come gengive infiammate e sanguinanti, la parodontite può provocare la retrazione delle gengive, la formazione di tasche gengivali profonde, alitosi cronica e la mobilità dei denti.
In generale, qualsiasi infezione o infiammazione della bocca può causare l'alitosi, come ad esempio la stomatite, ovvero la comparsa di numerose afte nella bocca, o la carie dentaria.
L’alito cattivo sopravviene anche con le infezioni delle vie respiratorie, dove i batteri o i virus provocano infiammazione e produzione di muco, il quale può rilasciare composti volatili con un odore sgradevole che pervade l’aria espirata. Durante un raffreddore, ad esempio, le vie respiratorie possono essere eccessivamente infiammate, dando vita a una congestione nasale, produzione di muco e tosse. Il muco prodotto può accumularsi nella parte posteriore della gola, creando un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri che producono gas, che a loro volta possono causare cattivo odore del respiro.
Il muco è responsabile dell’alitosi anche in caso di sinusite, ovvero dell'infiammazione dei seni paranasali, che comporta i sintomi di: naso chiuso, secrezioni mucose e dolori al volto o alla testa. In questa patologia il muco si ammassa nei seni paranasali e può drenare nella gola quando non ha più spazio a sufficienza nel naso, contribuendo in questo modo all'alitosi.
La faringite è un’altra condizione in grado di provocare l’alito cattivo e consiste nell'infiammazione della faringe. Può essere causata da infezioni virali o batteriche e manifestarsi con mal di gola, difficoltà a deglutire e voce rauca. Nel corso di questa malattia, è frequente che il muco stagni nella faringe, generando così il cattivo odore dell’alito.
Il consumo di tabacco è un'altra delle principali cause di alitosi. Nel caso dei fumatori, l'alito sgradevole è un disturbo molto frequente, dovuto anche ai numerosi effetti negativi del tabacco sulla salute delle vie aeree. Il fumo di tabacco contiene oltre 4.000 sostanze chimiche che possono rimanere nella bocca, nella gola e nei polmoni anche dopo aver fumato. Queste sostanze contribuiscono all'alitosi, poiché da una parte si fermano sulla lingua e formano una patina scura, dall’altra contribuiscono anche alla formazione di placca e tartaro. Inoltre, il fumo di tabacco può generare secchezza nella bocca, favorendo la proliferazione dei batteri artefici dell'alitosi.
Il fumo danneggia e irrita anche le gengive e le vie aeree, tra cui la bocca, la faringe e i polmoni. Il tabacco, infatti, può arrivare a provocare una serie di problemi polmonari come l'infiammazione cronica, bronchite cronica e enfisema. Queste condizioni ostacolano la normale funzione dei polmoni e delle vie respiratorie, rendendo più difficile eliminare i cattivi odori e i composti volatili che causano l'alitosi.
Esistono anche alcuni cibi in grado di portare al problema dell'alitosi. Aglio e cipolla, in particolare contengono composti a base di zolfo, che vengono assorbiti nel flusso sanguigno e poi rilasciati attraverso i polmoni e la bocca, provocando alitosi o cattivo odore del respiro.
L'alitosi può essere anche il sintomo di alcune malattie particolari, come l'insufficienza epatica. Uno dei principali fattori è l'accumulo di sostanze tossiche nel corpo che non vengono correttamente metabolizzate dal fegato. Tali sostanze possono includere composti volatili a base di zolfo, come l'ammoniaca e i mercaptani, che vengono rilasciati attraverso il respiro e causano un odore sgradevole. Inoltre, l'insufficienza epatica può generare problemi di digestione e assorbimento dei nutrienti, in grado di indurre una condizione chiamata foetor hepaticus. Questa si caratterizza per la comparsa di un alito fetido che spesso viene descritto come un odore di pesce. L'alito pesante è attribuito al metabolismo alterato dell'ammoniaca nel corpo, che può portare alla produzione di trimetilammina, una sostanza che ha un caratteristico odore di pesce.
L'alitosi è un sintomo comune anche negli individui con il disturbo del metabolismo chiamato acetone. Spesso è associato al diabete, in particolare a quello di tipo 1, ma può verificarsi anche in altri contesti clinici o condizioni fisiologiche, come il digiuno prolungato o una dieta a basso contenuto di carboidrati. In tale condizione, l'organismo non riesce ad utilizzare correttamente lo zucchero come fonte di energia e, di conseguenza, inizia a bruciare i grassi per ottenere energia. Durante questo processo, vengono prodotti i chetoni come sottoprodotto del metabolismo. Il loro accumulo eccessivo nel sangue può condurre a un'aumentata presenza di chetoni nell'alito, che gli conferiscono l’odore di frutta fermentata tipico dell’acetone.
Rimedi e cure per l'alitosi
Esistono diversi rimedi per l'alitosi e dipendono sempre dalla causa sottostante. Quanto l'alito cattivo deriva da patologie specifiche, occorre agire sulla malattia scatenante. Ad esempio, una dieta a basso contenuto di carboidrati può aiutare a ridurre l'alitosi nei soggetti con acetone dovuto a diabete. In caso di infezioni o malattie dell'apparato respiratorio, può essere prescritto un trattamento a base di paracetamolo, acido acetilsalicilico, vitamina C o antibiotico.
Molti pazienti hanno un miglioramento dell'alito dopo aver introdotto alimenti probiotici nella loro dieta. Si tratta di microrganismi che vivono già naturalmente nel nostro bioma intestinale e che, se presi sotto forma di integratori alimentari, aiutano a ridurre anche i livelli di batteri anaerobici sulla lingua e quindi a migliorare l'alitosi.
La causa più comune per l'alitosi è comunque una cattiva igiene orale, lingua compresa. Per pulirla in profondità, eliminando i batteri presenti sulla superficie, si può utilizzare uno spazzolino a setole morbide o un apposito pulisci lingua, chiamato anche raschietto linguale. Lo strumento scelto deve essere risciacquato con acqua tiepida prima del suo utilizzo, poi lo si va a strofinare delicatamente sulla lingua avanti e indietro. Occorre prestare attenzione soprattutto alla parte posteriore della lingua, che è spesso la più suscettibile all'accumulo di batteri. Il processo va ripetuto risciacquando di volta in volta la bocca e lo strumento scelto. La pulizia della lingua dovrebbe essere sempre parte integrante della routine di igiene quotidiana della bocca, anche perché i detriti depositati contribuiscono alla formazione di placca e tartaro, altri due nemici dell'alito fresco. La pulizia di denti e lingua andrebbe svolta almeno 2 volte al giorno, preferibilmente al mattino e alla sera prima di coricarsi. Lo spazzolino, inoltre, deve essere sostituito dopo 1-2 mesi al massimo per evitare accumuli batterici sulle setole.
Anche lo scovolino e il filo interdentale sono essenziali, soprattutto per la rimozione della placca e del tartaro nei punti interdentali. Lo scovolino è molto semplice da utilizzare: è costituito da un supporto con in cima una piccola spazzola, in grado di infilarsi fra due denti. Una volta che la spazzola si trova in posizione, la si fa muovere con un movimento che va avanti e indietro. Il filo interdentale, invece, permette di rimuovere la placca con lo stesso principio meccanico, ma può risultare più difficile da utilizzare all'inizio. Bisogna prendere circa 45 cm di filo e avvolgere le estremità attorno ai polpastrelli di due dita, solitamente i pollici o gli indici. Poi, si fa scorrere il filo delicatamente tra i denti, facendo movimenti a forma di C. Sia con il filo, che con lo scovolino, i movimenti devono essere delicati e senza forzare lo strumento contro le gengive per evitare irritazioni e sanguinamenti.
Una volta terminate le fasi di pulizia con questi strumenti, si può ricorrere all'utilizzo del collutorio, di cui ne esistono diverse tipologie. Alcuni di questi sono specializzati nell'eliminazione dei batteri che provocano l'alitosi. È sempre bene fare attenzione con le formulazioni dei collutori per utilizzare quella più adatta alle esigenze della propria salute. Alcuni di essi contengono alcol, che è particolarmente utile per eliminare i batteri, ma rischia di irritare eccessivamente le gengive in caso siano già irritate o infiammate. I collutori, in ogni caso, hanno sempre ingredienti che aiutano a contrastare l’alito cattivo, anche facendo uso di sostanze naturali come il mentolo, la menta, l’eucalipto o particolari licheni.
Se l'igiene orale non è sufficiente ad eliminare l'alitosi, è necessario accertarsi di non soffrire di problemi a denti e gengive. Diverse persone, infatti, trascurano le proprie gengive quando sono molto arrossate o sanguinano da tempo e non sanno di soffrire di gengivite. Per questo, è fondamentale effettuare visite regolari dal dentista.
Quando la causa dell'alitosi, invece, è il tabagismo, l'unica soluzione definitiva è smettere di fumare. Ovviamente, l'igiene orale dovrà essere sempre estremamente attenta, come anche l'idratazione. Le persone fumatrici tendono a soffrire con più facilità di secchezza delle fauci, uno dei fattori che contribuiscono più di tutti all'alitosi.
Chi soffre di bocca secca, avrà bisogno di bere molta acqua per ristabilire una produzione adeguata di saliva. È possibile berla anche in associazione a delle erbe utili a migliorare l'odore dell'alito, attraverso tisane o decotti di:
- salvia, una pianta profumata e con proprietà antibatteriche, utili a eliminare i germi della bocca che provocano l'alitosi;
- menta, utilizzata da molto tempo per rinfrescare l'alito, la si può masticare fresca o berla in una tisana per ottenere un effetto rinfrescante immediato;
- camomilla, con le sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie ed è spesso utilizzata per il trattamento dell'alitosi;
- acqua e limone, si usano insieme per risciacquare la bocca, poiché l'acido citrico presente nel limone può aiutare a prevenire l'alitosi.
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