L'apnea notturna è un disturbo grave del sonno per il quale il respiro si ferma più volte, ostacolando il riposo e l'intero ritmo circadiano del corpo. Una siffatta respirazione notturna riduce la quantità di ossigeno e aumenta il livello di anidride carbonica nel sangue. Il disturbo può interessare sia gli uomini che le donne di tutte le età, ma spesso rimane non diagnosticato.

In questo articolo esploreremo i sintomi, le cause e alcune cure e rimedi efficaci per aiutare a gestire il disturbo dell'apnea notturna e migliorare la qualità del sonno.

Sintomi

I sintomi dell'apnea notturna possono variare da persona a persona, ma ci sono alcuni segnali comuni da tenere in considerazione. Innanzitutto, un sintomo comune dell'apnea notturna è il russamento intenso. Le persone affette da questo disturbo tendono a russare rumorosamente nel sonno a causa dell'ostruzione delle vie respiratorie, che possono occludersi in modo completo o parziale.

Un altro sintomo frequente è la sospensione della respirazione durante il sonno, ovvero l'apnea. Questa interruzione può durare diversi secondi o anche minuti e spesso si accompagna a risvegli brevi o microrisvegli, anche inconsci, capaci di disturbare la continuità del sonno. I risvegli talvolta sono brevi e non vengono ricordati la mattina seguente, ma inducono lo stesso a una sensazione di stanchezza e sonnolenza diurna.

Le persone che vivono in coppia o con altre persone in casa, riescono a scoprire più facilmente di soffrire di apnee notturne, in quanto il russamento arreca disturbo agli altri. Non tutte le persone che russano, comunque, hanno questo specifico disturbo del sonno. Chi vive per conto proprio, invece, difficilmente riesce a rendersi conto delle apnee notturne, a meno che non siano così forti da provocare un forte senso di soffocamento marcatamente percepibile. Il sintomo al quale le persone sole posso fare caso con più semplicità è la sonnolenza diurna apparentemente ingiustificata. Arrivare alla diagnosi delle apnee notturne il prima possibile è molto importante per evitare il rischio di alcune complicazioni anche gravi.

L'apnea notturna, ad esempio, può avere un impatto significativo sulla salute cardiovascolare. Durante le pause respiratorie, l'ossigeno nel sangue diminuisce, e questo può generare stress e infiammazione nel sistema cardiovascolare. Nel tempo, l'apnea notturna non trattata può aumentare il rischio di ipertensione, malattie cardiache, ictus, aritmie e insufficienza cardiaca.

Questo disturbo del sonno ha anche un forte impatto sull'umore e le capacità cognitive. Le persone con apnea notturna possono sperimentare problemi di memoria, difficoltà di concentrazione, rallentamento cognitivo e problemi di umore quali irritabilità, ansia e depressione. Tali sintomi possono influire negativamente sulla qualità della vita e sul funzionamento quotidiano.

In alcuni casi l'apnea notturna può essere associata ad altre condizioni mediche e ai loro rispettivi sintomi. Ad esempio, l'obesità è un fattore di rischio comune per l'apnea notturna e può essere accompagnata da altre condizioni come il diabete di tipo 2, l'ipertensione e l'ipercolesterolemia. Inoltre, l'apnea notturna può peggiorare problemi di salute preesistenti come l'asma e le malattie polmonari. È importante considerare queste relazioni e trattare adeguatamente l'apnea notturna e le condizioni mediche associate per mantenere una buona salute generale.

L'apnea notturna viene diagnosticata attraverso un'adeguata valutazione clinica che, in genere, coinvolge l'osservazione dei sintomi del paziente, l'esame fisico, la raccolta di un'adeguata anamnesi e la valutazione mediante dei test specifici.

Innanzitutto, il medico effettua l'esame fisico per cercare eventuali anomalie anatomiche nelle vie aeree superiori, come una deviazione del setto nasale o una lingua ingrossata, che potrebbero essere responsabili del russamento del paziente. L'anamnesi medica è fondamentale per identificare eventuali fattori di rischio, come l'obesità, l'ipertensione o il diabete. Il medico chiederà anche informazioni sulle abitudini del sonno e sui sintomi dell'apnea notturna, tra cui la frequenza e l'intensità del russamento, la presenza di episodi di sospensione della respirazione durante la notte, la sonnolenza diurna e i risvegli frequenti durante il sonno.

Se viene ritenuto necessario, si effettua anche il test del sonno, dove il soggetto viene osservato durante il sonno con l'utilizzo di elettrodi applicati sulla testa, sul petto, sulle gambe e sulle dita. Questo esame salva dati sulle attività cerebrali, i movimenti muscolari, la frequenza cardiaca e la respirazione nel sonno. Con il test si conferma la diagnosi iniziale di apnea notturna e si identifica la gravità del disturbo. Si può effettuare anche un test maggiormente completo, ovvero la polisonnografia, che risulta ancora più dettagliato rispetto al test del sonno standard. Prevede l'utilizzo di sensori aggiuntivi in grado di desumere ulteriori informazioni sulle attività fisiche del soggetto durante il riposo notturno.

Una volta terminato il processo diagnostico, i risultati aiuteranno il medico a stabilire una diagnosi accurata e a prescrivere il trattamento più adatto per alleviare i sintomi del paziente e prevenire le complicanze a lungo termine.

Cause

Esistono due tipi di apnea notturna, che derivano da cause diverse fra loro: quella ostruttiva e quella centrale.

L'apnea ostruttiva è la forma più comune e si verifica quando le vie aeree superiori si restringono durante il sonno, impedendo il normale flusso d'aria e causando una sospensione della respirazione. Le cause dell'apnea ostruttiva sono legate soprattutto a fattori anatomici, come, la deviazione del setto nasale, il restringimento delle vie aeree nei polmoni, ma anche a cattive abitudini come il fumo o l'abuso di alcol.

Una delle principali cause dell'apnea ostruttiva è l'obesità, poiché le persone in sovrappeso spesso presentano un eccesso di tessuto adiposo nel collo, che può ostacolare le vie aeree superiori.

Anche la postura mentre si dorme influisce sull'apnea ostruttiva, soprattutto quella supina. Questa posizione riduce lo spazio tra la lingua e la faringe, provocando l'occlusione delle vie respiratorie, oltre che un ridotto volume polmonare. Inoltre, i tessuti della gola e del palato tendono a rilassarsi durante il sonno, aumentando il rischio di occlusione quando si dorme supini.

Un palato troppo lungo peggiora il rischio dato dal rilassamento, perché può cadere ulteriormente all'indietro e restringere maggiormente le vie aeree, ostacolando il flusso d'aria e provocando episodi di apnea notturna.

Tra le cause anatomiche, anche la componente genetica, infatti, può far sviluppare questo disturbo del sonno. Oltre al palato lungo, alcune caratteristiche fisiche, come una gola stretta, un collo spesso e una testa rotonda, aumentano il rischio di occlusione delle vie aeree, favorendo l'apnea notturna ostruttiva. Esistono anche diverse anomalie cranio-facciali in grado di favorire l'insorgenza del disturbo del sonno. Una delle più comuni è la mascella sottosviluppata, nota anche come retrusione mandibolare, per la quale la mascella inferiore non si sviluppa correttamente in rapporto a quella superiore e alla struttura cranica. Per questa anomalia anatomica si possono generare diversi problemi che influiscono sulla respirazione durante il sonno. Ad esempio, si può ridurre lo spazio delle vie aeree, nel caso in cui la mascella sottosviluppata provochi una posizione arretrata della lingua. 

Un'altra possibile conseguenza è la presenza di tessuti molli in eccesso. La retrusione mandibolare, infatti, può influire sulla posizione e sulla forma dei tessuti molli nell'area della gola e del palato molle, facilitando l'ostruzione delle vie aeree e l'insorgenza dei sintomi dell'apnea notturna.

Nei bambini, alcune anomalie anatomiche che provocano le apnee notturne sono dovute alla crescita. È il caso delle tonsille e delle adenoidi ipertrofiche, che ingrossandosi possono occludere le vie aeree superiori e ostacolare il flusso d'aria durante il sonno.

L'apnea notturna ostruttiva possiede anche altre cause che risalgono a patologie specifiche. Ad esempio, l'ipotiroidismo ha effetto anche sulla funzione respiratoria e può condurre a una diminuzione della sensibilità del centro respiratorio nel cervello ai livelli di anidride carbonica e ossigeno. Questo abbassamento di sensibilità può generare pattern di respirazione instabili durante il sonno, provocando quindi episodi di apnea ostruttiva. Inoltre, l'ipotiroidismo può causare l'ingrandimento della lingua, delle tonsille e di altri tessuti molli nella gola, contribuendo al restringimento o all'occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno.

La malattia da reflusso gastroesofageo, invece, provoca un frequente reflusso acido dallo stomaco verso l'esofago, con conseguenti irritazioni e infiammazioni delle vie respiratorie superiori. Questo può provocare un restringimento delle vie aeree e contribuire all'apnea notturna ostruttiva.

Altre cause sono da riscontrare nell'angina notturna, un tipo di dolore al petto che si verifica durante la notte per un ridotto afflusso di sangue al cuore, e dall'acromegalia, una condizione caratterizzata da un'eccessiva produzione di ormone della crescita, che può originare un aumento delle dimensioni delle ossa del cranio e delle strutture delle vie aeree superiori.

Infine, anche l'ictus può essere causa dell'apnea notturna ostruttiva, qualora le vie aeree siano compromesse dalla perdita di controllo muscolare e dalla paralisi.

L'apnea notturna centrale, invece, è un tipo di disturbo del sonno in cui il cervello non invia i giusti segnali ai muscoli responsabili della respirazione. A differenza dell’ostruttiva, in cui la chiusura fisica delle vie aeree è la causa principale dei problemi respiratori, nell'apnea notturna centrale il problema è di natura neurologica. Il tronco encefalico, cioè la parte del cervello responsabile della regolazione della respirazione, non risponde in maniera adeguata alle variazioni dei livelli di anidride carbonica nel sangue. 

Normalmente, quando i livelli di anidride carbonica aumentano nel sangue, il tronco encefalico riceve il segnale di aumentare la frequenza e la profondità della respirazione per espellerla in quanto prodotto di scarto. Tuttavia, nelle persone affette da apnea notturna centrale, il tronco encefalico non risponde in modo adeguato a queste variazioni, provocando, così, episodi di apnea durante il sonno in cui la persona smette di respirare temporaneamente. Le cause dell'apnea notturna centrale possono variare, ma spesso sono associate a disturbi neurologici, all'insufficienza cardiaca, all'ictus o a lesioni del tronco encefalico o un'encefalite.

Rimedi e cure per l'apnea notturna

Ci sono diversi trattamenti medici disponibili per gestire l'apnea notturna. La scelta del trattamento dipende dalla gravità dei sintomi, dalla causa sottostante e dalle preferenze del paziente.

Il CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) è uno dei più diffusi, soprattutto per l'apnea ostruttiva. Utilizza un dispositivo fornito di una maschera collegata a una macchina, la quale genera una pressione d'aria leggermente superiore e costante alle vie aeree del paziente nel sonno. In questo modo le vie respiratorie restano aperte, prevenendo così l'ostruzione e gli episodi di apnea.

Il CPAP è generalmente prescritto per pazienti con apnea ostruttiva moderata o grave e può essere utilizzato anche per l'apnea notturna centrale. Alcune persone, però, non riescono a tollerare l'uso del macchinario per dormire; perciò, è importante trovarne uno che si adatti di più alle esigenze individuali del paziente.

Per apnee notturne lievi o moderate, sono spesso prescritti dei dispositivi orali, come gli apparecchi dentali o le protesi mandibolari. Questi vengono inseriti nella bocca durante il sonno e mantengono le vie aeree aperte, modificando la posizione della mandibola e della lingua, in modo da ridurre l'ostruzione. Gli apparecchi dentali sono personalizzati per adattarsi alla bocca di ogni paziente e possono essere un'alternativa al CPAP.

Si ricorre alla chirurgia delle vie aeree solo nei casi più gravi o quando gli altri trattamenti non hanno avuto successo. Questo tipo di intervento chirurgico mira a rimuovere l'ostruzione fisica delle vie aeree e a ridurre il tessuto, agevolando il flusso d'aria durante il sonno. Ci sono diversi tipi di interventi chirurgici disponibili, tra cui l'uvulopalatofaringoplastica (UPPP), la rimozione delle tonsille o delle adenoidi, la chirurgia del setto nasale o la chirurgia dei mascellari. La scelta del tipo di intervento dipende dalla causa specifica dell'apnea notturna e dalle caratteristiche anatomiche del paziente.

In aggiunta ai trattamenti medici, ci sono anche approcci e rimedi naturali utili per gestire l'apnea notturna. Tra questi, molti si concentrano sulle modifiche dello stile di vita, come smettere di fumare o bere alcolici. Alcol e fumo, infatti, favoriscono l'infiammazione delle vie respiratorie e, di conseguenza, la loro ostruzione.

Inoltre, perdere peso può essere un'ottima strategia per affrontare l'apnea notturna. Una dieta sana ed equilibrata, unita a esercizio fisico regolare, aiuta a perdere peso e ad affrontare l'apnea notturna. Sarà, pertanto, opportuno ridurre l'assunzione di cibi raffinati e limitare il consumo di grassi saturi e zuccheri e prevedere una maggiore introduzione di frutta, verdura, pesce, legumi, noci e semi. La dieta, comunque, deve essere sempre concordata da un professionista esperto di nutrizione, come un dietologo o un nutrizionista.

Altri rimedi per l'apnea notturna prevedono l'utilizzo di cuscini per sollevare la testa durante il sonno, il mantenimento di una corretta idratazione, l'utilizzo di oli essenziali, la pratica di esercizi di respirazione e il miglioramento del riposo.

Ad esempio, idratarsi a sufficienza contribuisce a ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie e il russamento, che sono spesso associati all'apnea notturna.

Inoltre, alcuni oli essenziali possono aiutare a liberare le vie respiratorie e facilitare la respirazione. In particolare, l'eucalipto è noto per le sue proprietà decongestionanti e può essere benefico per le persone che soffrono di problemi respiratori durante il sonno. L'inalazione di olio di eucalipto aiuta a liberare le vie respiratorie, migliorando così la respirazione mentre si dorme. Anche l'olio di lavanda può essere utilizzato per il suo aroma lenitivo e la sua capacità di promuovere il relax. Può contribuire a ridurre l'ansia e lo stress, influendo positivamente sulla qualità del sonno.

Per migliorare ulteriormente il sonno, si possono anche modificare alcune abitudini. Il riposo può essere agevolato attraverso una routine regolare, evitando l'esposizione a schermi luminosi prima di coricarsi e mantenendo un ambiente ottimale silenzioso e privo di luci.

Anche i rimedi erboristici e gli integratori sono spesso utilizzati come supporti naturali alle terapie tradizionali per trattare una vasta gamma di problemi di salute, compresi quelli correlati alle apnee notturne. La valeriana è una pianta che viene spesso utilizzata per le sue proprietà sedative e può essere utile per le persone che hanno difficoltà a dormire. Inoltre, aiuta a ridurre l'ansia e indurre una maggiore sensazione di calma.

Per la gestione del sonno si possono assumere anche integratori di melatonina, un ormone prodotto dal nostro corpo che contribuisce a regolare il ciclo sonno-veglia e a ridurre i risvegli notturni. Oppure, un'altra valida opzione integrativa per la gestione del sonno, è l'assunzione di magnesio, un minerale che svolge un ruolo importante nel rilassamento muscolare e nel controllo del sonno.

Il gingko biloba è un'altra erba che viene consigliata per migliorare la circolazione sanguigna e la memoria, oltre che il rilassamento muscolare. Risulta utile, specialmente quando l'apnea notturna procura sintomi cognitivi di scarsa concentrazione e memoria. A questo scopo, è possibile utilizzare il ginko bilboa in sinergia con altre piante o sostanze, come:

  • omega-3, comunemente presenti nei supplementi di olio di pesce, sostengono le capacità cognitive e la memoria;
  • bacopa monnieri, una erbacea tradizionalmente utilizzata nella medicina ayurvedica per migliorare la memoria e la capacità di concentrazione;
  • rhodiola rosea, una pianta utile a stimolare le prestazioni mentali, ridurre la fatica mentale e migliorare la capacità di concentrazione;
  • ginseng, utilizzato per migliorare la memoria e la concentrazione, possiede anche notevoli proprietà antinfiammatorie;
  • zinco, un minerale importante per una funzione cerebrale sana, che aiuta la memoria e la funzione cognitiva e ha proprietà antiossidanti che possono proteggere il cervello dai danni dei radicali liberi;
  • vitamine del gruppo B, tra cui la vitamina B6, la vitamina B9 (acido folico) e la vitamina B12, sono importanti per una corretta funzione cognitiva e il metabolismo dell'omocisteina, un amminoacido che può danneggiare il cervello quando presente in quantità elevate;
  • fosfoserina, una sostanza naturale presente nella membrana cellulare del cervello con proprietà che migliorano la memoria e le funzioni cognitive.

Per facilitare il sonno e la concentrazione, il nostro shop è fornito di una gamma di integratori con melatonina molto vasta, così puoi sempre trovare quella giusta per le tue esigenze di salute.

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