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Congiuntivite
La congiuntivite è un processo infiammatorio a carico della congiuntiva, una membrana sottile e trasparente che riveste la superficie interna delle palpebre e quella anteriore dei bulbi oculari, ad eccezione della cornea.
La congiuntiva svolge l’importante funzione di difendere l’occhio da corpi estranei e infezioni, facilitare lo scorrimento delle palpebre e consentire al bulbo oculare di muoversi, limitando gli attriti a livello delle superfici, grazie alla secrezione emessa dalle ghiandole lacrimali.
Quando questa membrana si infiamma, si sviluppa la congiuntivite, una condizione patologica che può colpire uno o entrambi gli occhi e che si manifesta con sintomi che variano in base alla causa scatenante. Il segno caratteristico dell’infiammazione sono gli occhi rossi, accompagnati da una sensazione di bruciore, prurito e gonfiore.
A seconda della causa e della gravità dell’infiammazione, la congiuntivite può manifestarsi in forma acuta o cronica. Nel primo caso, si sviluppa in modo improvviso e regredisce nel giro di pochi giorni fino a scomparire del tutto. Nel secondo, invece, i sintomi persistono per un periodo di tempo più lungo.
Sintomi
Riconoscere i sintomi della congiuntivite è il primo passo per diagnosticare tempestivamente l’infiammazione e adottare le misure più efficaci per contrastarla. I sintomi più lievi possono essere trattati con terapie topiche e tendono a scomparire nel giro di 7-10 giorni. Quelli più gravi, invece, possono richiedere cure farmacologiche.
I sintomi più comuni associati all’infiammazione della congiuntiva sono:
- iperemia congiuntivale (occhi rossi);
- secrezione oculare purulenta;
- iperlacrimazione;
- fotofobia (sensibilità alla luce);
- sensazione di corpo estraneo negli occhi;
- gonfiore;
- prurito;
- dolore agli occhi;
- secchezza oculare;
- visione appannata o offuscata.
L'iperemia congiuntivale (occhi rossi) è un sintomo comune della congiuntivite ed è uno dei primi segni visibili dell’infiammazione. L’arrossamento è causato dalla dilatazione dei vasi sanguigni. L'occhio può apparire rosso o rosa e l'intensità del rossore può variare da lieve a grave. Questo sintomo è generalmente associato a una sensazione di bruciore o prurito agli occhi.
La secrezione oculare purulenta è un altro segno distintivo della congiuntivite, in particolare dell’infiammazione di origine batterica. Sostanze appiccicose di colore giallo-verde si accumulano sulle ciglia. Durante la notte, la secrezione può seccare gli occhi e far sembrare che le palpebre siano incollate. Questo sintomo è più evidente al mattino, dopo il risveglio.
Quando la congiuntiva si infiamma, può verificarsi l’iperlacrimazione, ovvero una produzione eccessiva di lacrime. Il sistema lacrimale viene attivato come meccanismo di difesa dell’occhio contro l’infiammazione. Le lacrime possono aiutare ad eliminare gli agenti irritanti e a lenire l'occhio infiammato. Tuttavia, se prodotte in quantità eccessive, possono trasportare cellule infiammatorie o patogene e contribuire ulteriormente all'infiammazione.
La fotofobia è un sintomo comune della congiuntivite e si verifica quando gli occhi diventano più sensibili alla luce. Chi lamenta questo sintomo avverte una sensazione di dolore agli occhi quando si espone a fonti luminose, come la luce solare o le luci artificiali intense. È una condizione fastidiosa che può limitare le attività quotidiane.
Un altro sintomo comune è la sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio. Questo accade perché l’organismo percepisce l’infiammazione come una minaccia e cerca di proteggersi, innescando un meccanismo di difesa. Il sintomo può variare da una leggera irritazione a una sensazione di qualcosa che graffia o pizzica. Può essere particolarmente fastidioso poiché chi ne soffre manifesta il desiderio di strofinare continuamente gli occhi, il che può ulteriormente peggiorare il problema.
L'infiammazione della congiuntiva può spesso estendersi anche alle palpebre, causando gonfiore. Le palpebre possono sembrare più spesse del solito e il gonfiore può contribuire all'aspetto generale di occhi stanchi e congestionati.
Il prurito è un sintomo comune e fastidioso della congiuntivite, che spinge le persone a sfregare o grattare gli occhi per alleviare l'irritazione. Tuttavia, strofinare gli occhi può peggiorare la situazione, diffondendo l'infezione o l'irritazione e causando ulteriori danni alla congiuntiva.
Alcune forme di congiuntivite possono causare dolore agli occhi, che varia da lieve a moderato. Questo dolore può essere descritto come una sensazione di bruciore o come un disagio generale. In casi più gravi, il dolore può interferire con la normale visione e le attività quotidiane.
Nonostante tra i sintomi di esordio della congiuntivite ci sia l’iperlacrimazione, in alcuni casi le persone possono lamentare secchezza oculare, soprattutto nelle fasi più avanzate dell'infiammazione. La sensazione di secchezza può essere accompagnata da prurito.
La visione appannata o offuscata può verificarsi quando la congiuntivite altera temporaneamente la superficie dell'occhio o produce secrezioni che ostacolano la chiarezza visiva. Questo sintomo può essere leggero o più pronunciato, a seconda della gravità dell'infiammazione. È un disturbo limitante e pericoloso, specialmente nello svolgimento delle attività quotidiane che richiedono una visione chiara e nitida a qualsiasi distanza.
Quanto durano i sintomi della congiuntivite? In genere, l’infiammazione, se trattata in modo tempestivo e adeguato, si risolve nel giro di pochi giorni, senza complicanze. Se i sintomi persistono oltre le quattro settimane, è consigliato rivolgersi a un medico per escludere la presenza di patologie più gravi che comportano sintomi simili, come l’uveite, la cheratite e il glaucoma.
La diagnosi della congiuntivite si basa sulla valutazione clinica. L’oculista, dopo una minuziosa analisi dell’occhio, esegue vari test, tra cui esami colturali, analisi citologiche e colorazioni di Gram. Successivamente, prescrive al paziente la terapia più adeguata da seguire in base alla forma di congiuntivite diagnosticata.
Cause
In base alla causa che determina l’infiammazione della congiuntiva, è possibile distinguere tra diverse forme di congiuntivite, ognuna delle quali richiede un trattamento specifico per evitare recidive:
- infettiva batterica;
- infettiva virale;
- allergica;
- irritativa.
La congiuntivite batterica è causata da batteri patogeni che si diffondono attraverso il contatto diretto con le secrezioni oculari infette o oggetti contaminati. L'infezione può verificarsi quando si toccano gli occhi con le mani sporche o si utilizzano asciugamani o fazzoletti in modo promiscuo.
Tra i batteri responsabili dell’infiammazione, gli streptococchi, l'haemophilus influenzae e lo pseudomonas aeruginosa sono i più comuni. Meno frequentemente, la congiuntivite batterica è causata da chlamydia trachomatis, anche detta congiuntivite neonatale. Questa è dovuta a un’infezione batterica contratta dalla madre durante il parto.
I sintomi tipici della congiuntivite batterica includono occhi arrossati, gonfiore delle palpebre, secrezione oculare purulenta, prurito, bruciore e una sensazione di corpo estraneo nell'occhio. Spesso, a causa della secrezione di pus, la vista può risultare offuscata.
I virus più comuni che provocano la congiuntivite virale sono l’herpes simplex, l’herpes zoster e i picornavirus. Questa infezione è altamente contagiosa e può diffondersi facilmente da persona a persona in quanto i virus circolano per via aerea attraverso tosse e starnuti.
Le persone colpite da questo tipo di infezione lamentano occhi rossi, lacrimazione eccessiva, sensibilità alla luce, prurito, bruciore e una sensazione di corpo estraneo nell'occhio. A differenza della congiuntivite batterica, la secrezione oculare è in questo caso chiara o acquosa, sebbene possa diventare più densa nel corso dell’infiammazione.
Un aspetto importante da considerare è che questo tipo di congiuntivite può essere associato ad altri sintomi da infezione virale, come raffreddore, tosse o febbre, a seconda del virus responsabile. Non è raro, infatti, che sia accompagnato da morbillo o influenza.
Sia la congiuntivite batterica che quella virale possono essere provocate anche da infezioni sessualmente trasmissibili, come la sifilide, la gonorrea e la clamidia.
La congiuntivite allergica, dovuta ad una reazione di ipersensibilità ad allergeni presenti nell’aria, può essere:
- stagionale;
- perenne;
- da contatto;
- gigantopapillare;
- cheratocongiuntivite vernal (VKC);
- irritativa.
La congiuntivite allergica stagionale, anche nota come congiuntivite della febbra da fieno, ha carattere stagionale, prevalentemente primaverile. In alcuni casi, può manifestarsi anche in inverno o alla fine dell’estate. In ogni caso, tende a scomparire durante i mesi invernali, seguendo il ciclo vitale delle piante responsabili.
È causata dalle spore di muffa presenti nell’aria, polline o erbe. Colpisce solitamente le persone fra i 20 e i 40 anni, senza predilezione di sesso ed è spesso associata ad altre malattie atopiche, come asma, orticaria o rinite.
La congiuntivite allergica perenne è una variante di quella stagionale. Persiste tutto l’anno ed è provocata da acari della polvere, epiteli di animali e altri allergeni non stagionali. Questi allergeni sono solitamente presenti negli ambienti domestici tutto l’anno, motivo per cui tendono a causare sintomi perenni.
Sia la congiuntivite stagionale che quella perenne colpiscono entrambi gli occhi. Nella forma stagionale, i sintomi sono silenti e si manifestano con un leggero arrossamento e prurito. Nella forma perenne, la sintomatologia è più lieve ed è caratterizzata da prurito, bruciore e sensazione di corpo estraneo nell’occhio.
Le persone che già soffrono di altre allergie, incluse quelle alimentari, sono più sensibili a sviluppare questo tipo di infiammazione.
La congiuntivite da contatto, anche detta dermatocongiuntivite, è causata da ipersensibilità ad antigeni di varia natura e si manifesta dopo un paio di giorni dal contatto. Tra gli antigeni responsabili dell’infiammazione ci sono farmaci, conservanti, cosmetici, metalli e colliri.
La reazione allergica si verifica frequentemente in seguito all’utilizzo di colliri betabloccanti, antibiotici o che contengono estratti di erbe. I sintomi più evidenti sono occhi rossi, gonfiore delle palpebre, lacrimazione, prurito e bruciore.
La congiuntivite gigantopapillare è un’infiammazione della superficie interna delle palpebre. È solitamente causata dall’uso di lenti a contatto, in particolare quelle morbide, suture congiuntivali o corneali o protesi oculari. Questa condizione può essere dovuta allo sfregamento della lente a contatto con l’occhio.
I sintomi di esordio sono fastidio o dolore quando si rimuove la lente, annebbiamento provvisorio della vista e lieve secrezione purulenta. Con il passare del tempo, le persone che ne soffrono possono lamentare bruciore, iperlacrimazione e intolleranza alle lenti a contatto.
L’ultima forma di congiuntivite allergica è la cheratocongiuntivite vernal, anche detta primaverile. Si tratta di una malattia rara che colpisce soprattutto bambini e giovani adulti. Fa il suo esordio prima dei 10 anni e di solito scompare dopo la pubertà. Gli episodi di infiammazione inizialmente sono stagionali, ma tendono progressivamente a verificarsi tutto l’anno.
I sintomi della cheratocongiuntivite sono arrossamento, intenso prurito oculare, sensibilità alla luce e lacrimazione. Raramente questa infiammazione porta alla cecità, ma quando colpisce la cornea può determinare abbassamenti della vista.
La congiuntivite irritativa può manifestarsi in seguito al contatto diretto con prodotti caustici, chimici (saponi, cloro) o corrosivi o per via della presenza nell’occhio di granelli di polvere o ciglia. L’irritazione può essere causata anche dalla presenza di fumo o dall’esposizione non protetta ai raggi UV. Anche le correnti d’aria, a cui si è esposti quando si viaggia in moto o in barca senza protezioni, possono irritare la congiuntiva.
Rimedi e cure per la congiuntivite
I rimedi per la congiuntivite variano in base alla causa dell’infiammazione e all’intensità dei sintomi. Generalmente, si ricorre a terapie topiche, in particolare all’utilizzo di farmaci sotto forma di colliri o pomate oftalmiche, e, più raramente, a terapie sistemiche, ovvero a medicinali da assumere per via orale.
La terapia farmacologica della congiuntivite viene prescritta dal medico dopo un’accurata visita e conseguente diagnosi. Una volta accertato il tipo di congiuntivite, il paziente può procedere con la terapia specifica. Come già detto, i farmaci di prima scelta sono i colliri e le pomate.
Le pomate oftalmiche e i colliri più indicati per curare la congiuntivite batterica sono quelli antibiotici. I principi attivi più comuni presenti all’interno di medicinali di questo tipo sono:
- gentamicina;
- tobramicina;
- azitromicina;
- cloramfenicolo;
- acido fusidico.
Anche i farmaci corticosteroidi sono efficaci per curare l’infezione batterica. Esistono colliri e unguenti oftalmici che associano principi attivi antibiotici e corticosteroidi, come il betametasone e il desametasone. Questi svolgono una potente azione antibiotica e antinfiammatoria.
La forma virale della congiuntivite, invece, può essere curata utilizzando colliri analgesici e antinfiammatori, che aiutano ad alleviare i sintomi. Non si è soliti ricorrere a farmaci antivirali perché spesso l’infezione regredisce spontaneamente nel giro di pochi giorni.
Anche i medicinali cortisonici non sono raccomandati perché, in presenza di un’infezione virale, potrebbero danneggiare le strutture interne dell’occhio. Ad ogni modo, spetta al medico determinare quale terapia farmacologica si addice al caso specifico del paziente.
La congiuntivite allergica richiede l’utilizzo di pomate o colliri a base di principi attivi antistaminici. Per ridurre l’arrossamento degli occhi e favorire il restringimento dei vasi sanguigni della congiuntiva è possibile ricorrere anche all’utilizzo di farmaci decongestionanti e vasocostrittori.
I principi attivi più efficaci nel trattamento della congiuntivite allergica sono:
- tetrizolina;
- olopatadina;
- acido spaglumico;
- tonzilamina;
- feniramina;
- sodio cromoglicato.
Per quanto riguarda la cura della congiuntivite irritativa, la terapia farmacologica più indicata da seguire è quella antinfiammatoria, analgesica ed emolliente. Spetta comunque al medico valutare la cura sintomatica più adeguata per alleviare l’infiammazione e i sintomi lamentati dal paziente.
Se, nonostante la cura farmacologica, la congiuntivite persiste o si verificano recidive, è consigliabile sospendere il trattamento e sottoporsi ad un tampone congiuntivale. In questo modo, sarà possibile individuare l’agente specifico responsabile dell’infiammazione e impostare una terapia mirata per contrastarla.
Attenersi scrupolosamente alle indicazioni del medico è indispensabile perché la terapia possa sortire i suoi effetti. Non tutti i farmaci per la cura della congiuntivite sono soggetti a prescrizione medica obbligatoria. Tuttavia, è sempre bene rivolgersi ad uno specialista ed evitare l’auto-terapia, che può generare spiacevoli effetti collaterali. L’utilizzo incontrollato di medicinali può anche aggravare l’infiammazione.
Non esistono rimedi naturali per la congiuntivite. Anzi, il decorso dell’infiammazione senza farmaci può portare a delle complicazioni. Esistono però dei trattamenti che, pur non essendo delle cure, possono aiutare ad alleviare i sintomi.
Un esempio sono gli impacchi alla camomilla, un’erba officinale che svolge un’azione emolliente e lenitiva. Questi sono utili per attenuare il fastidio e ottenere un sollievo immediato. È sufficiente portare l’acqua ad ebollizione e lasciare in infusione i fiori essiccati di camomilla. Non resta poi che inumidire un panno e applicarlo sulle palpebre. L’ideale è ripetere il trattamento più volte al giorno.
Ci sono alcuni accorgimenti che è possibile adottare per velocizzare la guarigione dalla congiuntivite. Questi variano in base alla tipologia di infiammazione e, in alcuni casi, possono aiutare a prevenire il disturbo.
Per curare o prevenire la congiuntivite infettiva è consigliato:
- lavare spesso le mani con il detergente;
- cambiare frequentemente gli asciugamani, le lenzuola e la federa del cuscino;
- non toccare o strofinare l’occhio sano dopo aver toccato l’occhio infetto;
- non entrare in contatto ravvicinato con altre persone;
- gettare i cosmetici per il make-up utilizzati nei primi stadi dell'infezione per evitare che questa si manifesti nuovamente;
- non usare su entrambi gli occhi i cosmetici utilizzati per l’occhio infetto.
Queste, invece, sono le precauzioni da adottare in caso di congiuntivite allergica:
- viaggiare in auto con i finestrini chiusi;
- non avvicinarsi a campi o giardini dopo il taglio dell’erba;
- tenere le finestre di casa chiuse per evitare l’ingresso di pollini;
- spazzolare spesso i capelli perché potrebbero trattenere i pollini presenti nell'aria;
- non praticare attività sportiva all’aria aperta;
- se si è allergici agli acari della polvere, arieggiare spesso gli ambienti domestici, eliminare tutti i ricettacoli di polvere, evitare la carta da parati, lavare spesso la biancheria da letto, pulire spesso la casa utilizzando un aspirapolvere.
Per alleviare o prevenire i sintomi della congiuntivite irritativa è bene:
- indossare occhiali da sole o protettivi da lavoro;
- non soggiornare a lungo in ambienti dove gli agenti irritanti sono conservati senza adeguata areazione;
- evitare il contatto con agenti irritanti;
- evitare ambienti fumosi o polverosi.
Riconoscere prontamente i sintomi della congiuntivite e rivolgersi ad uno specialista è essenziale per una gestione efficace del disturbo, prevenire potenziali complicanze ed evitare possibili recidive. Seguendo le raccomandazioni passate in rassegna e la terapia farmacologica consigliata dal medico, sarà possibile tenere sotto controllo i sintomi, accelerare la guarigione e, in alcuni casi, contrastare definitivamente l’infiammazione.