La dermatite atopica (DA), conosciuta anche come eczema atopico, è una malattia infiammatoria della pelle a predisposizione genetica che provoca prurito, arrossamento e secchezza cutanea. 

Può insorgere sin dalla prima infanzia, ma talvolta si manifesta anche durante l’adolescenza e, più raramente, in età adulta. Ha un andamento cronico-recidivante e alterna fasi in cui i sintomi sono più evidenti a periodi di apparente guarigione.

Benché non rappresenti una minaccia per la salute, la DA può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Il prurito, infatti, può essere talmente fastidioso da disturbare il sonno e la concentrazione. Essendo localizzata in aree del corpo ben visibili, come mani, collo e polsi, può anche influire negativamente sull’autostima e la socialità.

Sintomi

I sintomi della dermatite atopica possono variare durante le fasi della vita, a causa dell’andamento cronico-recidivante del disturbo. Al momento del suo esordio, la malattia si manifesta con sintomi quali:

  • prurito;
  • secchezza della pelle;
  • eritemi;
  • vescicole;
  • eczemi;
  • croste.

Il prurito è uno dei sintomi predominanti della dermatite atopica ed è spesso così debilitante da influenzare negativamente la qualità della vita. Tende a peggiorare durante la notte, disturbando il sonno e facendo avvertire una sensazione di stanchezza per tutto il giorno. L’incessante bisogno di grattarsi può danneggiare ulteriormente la pelle.

Un altro sintomo comune della DA è la secchezza cutanea. La zona colpita dal disturbo appare spesso secca, screpolata e ruvida al tatto. Questa condizione è il risultato diretto dell'infiammazione, che altera la capacità della pelle di trattenere l'umidità. Questo sintomo è spesso associato a desquamazione e, in alcuni casi, sanguinamento. La cute risulta più vulnerabile a lesioni e irritazioni.

Nelle zone colpite dalla dermatite atopica non è raro che compaiano eritemi, aree di pelle arrossata a causa dell’infiammazione cutanea sottostante. Questi possono provocare una sensazione di prurito e dolore. Talvolta, appaiono anche caldi al tatto.

Nei casi più gravi, la DA può portare alla formazione di piccole vescicole piene di liquido sulla pelle. Queste possono rompersi, causando ulteriori irritazioni cutanee e aumentando il rischio di infezioni. Le vescicole possono essere pruriginose e dolorose.

L'eczema è un sintomo comune della malattia. Si presenta come chiazze di pelle infiammata, spesso associate a prurito intenso. Queste possono variare in dimensioni e forma, ma sono generalmente ben delimitate e possono produrre un essudato sieroso. Le zone in cui compare l’eczema possono diventare crostose se graffiate.

Il prurito e il bisogno incessante di grattarsi possono portare alla formazione di croste sulla pelle. Queste sono essenzialmente accumuli di cellule morte localizzati nelle aree in cui il paziente si è grattato e graffiato. Le croste possono essere antiestetiche e pruriginose.

Se la la dermatite atopica persiste e non regredisce spontaneamente, può diventare cronica e manifestarsi con sintomi più gravi e intensi, come:

  • ispessimento della pelle e papule;
  • ipercheratosi;
  • ragadi;
  • prurito intenso e insopportabile.

Con il progredire della malattia, la pelle colpita può ispessirsi a causa dell'infiammazione e del grattamento continuo. Ciò può portare alla formazione di zone lichenificate, caratterizzate da pelle screpolata. Questa condizione, a sua volta, può provocare la comparsa di papule, piccole protuberanze solide che possono intensificare la sensazione di prurito e disagio.

L'ipercheratosi è un altro sintomo della DA che si manifesta con l'ispessimento dello strato superiore dell'epidermide, che può causare la formazione di aree ruvide, scagliate e irregolari sulla pelle.

A causa della secchezza e dell'ispessimento cutaneo, possono svilupparsi ragadi, piccole fessure o crepe sulla superficie della pelle. Queste possono essere dolorose e rappresentare un’ulteriore fonte di disagio. Compaiono solitamente in zone come le mani, i piedi e le ginocchia.

Nelle fasi più avanzate della dermatite atopica, il prurito può diventare talmente insopportabile da interferire con le normali attività quotidiane. Chi ne è affetto non riesce a non grattarsi continuamente e questo può provocare lesioni cutanee nella zona interessata, aggravando ulteriormente l’infiammazione.

Le zone del corpo su cui compaiono più frequentemente i sintomi suddetti sono:

  • volto, soprattutto l’area intorno agli occhi;
  • pieghe del gomito;
  • pieghe posteriori del ginocchio;
  • collo;
  • torace;
  • caviglie;
  • mani.

In certe fasi della vita, però, è più probabile che compaiano in determinate zone del corpo piuttosto che in altre. Nei neonati, le parti più interessate sono il viso, le mani e il cuoio capelluto. Nei bambini più grandi, le pieghe di gomiti e ginocchia, i polsi, le gambe e le caviglie. Negli adulti, invece, i sintomi si manifestano soprattutto intorno alla bocca, sulle palpebre e sul dorso delle mani.

I sintomi della dermatite atopica non si manifestano solo a livello cutaneo, ma possono intaccare anche le mucose. In alcuni soggetti colpiti dalla DA, infatti, non sono rari episodi di asma, rinite e rinocongiuntivite allergica, sempre accompagnati da eruzioni cutanee e prurito.

Alcune ricerche mediche hanno dimostrato che vi è una stretta correlazione tra la sintomatologia della dermatite atopica e la stagionalità. È stata registrata una maggiore incidenza della malattia nei mesi invernali. Nei mesi estivi, invece, è stato dimostrato che il disturbo tende a regredire.

Se si sospetta di avere la dermatite atopica o si riscontrano sintomi associati a questa condizione, è fortemente consigliato consultare il proprio medico curante per una diagnosi accurata. Questa malattia, infatti, richiede un trattamento mirato. La gestione precoce dei sintomi può contribuire ad alleviarli, a migliorare la qualità della vita del paziente e a prevenire eventuali complicazioni.

Cause

Non si conoscono le cause della dermatite atopica, ma è stato dimostrato che esistono alcune condizioni che possono aumentare la probabilità di sviluppare la malattia perché provocano anomalie del sistema immunitario e dell’epidermide. 

I fattori di rischio della DA si distinguono in:

  • ereditari;
  • genetici;
  • immunologici;
  • ambientali.

I fattori ereditari hanno un peso importante nello sviluppo della dermatite atopica. Alcune ricerche dimostrano che, se entrambi i genitori soffrono di DA, c’è un’alta probabilità che anche il figlio ne sia affetto, con un rischio che si aggira intorno all’80%. 

Se a soffrire della malattia è solo uno dei genitori, il rischio che venga trasmessa al figlio diminuisce sensibilmente, arrivando al 60%. Questo dimostra che anche l'interazione di un singolo gene ereditato da uno dei genitori può influenzare in modo sostanziale la suscettibilità alla DA.

Se, invece, in famiglia nessuno dei genitori è affetto da DA, la probabilità di contrarre la malattia si abbassa al 20%. Tuttavia, va detto che la ridotta probabilità non esclude completamente il rischio di insorgenza della dermatite atopica poiché possono entrare in gioco altri fattori scatenanti.

Anche i fattori genetici giocano un ruolo determinante nello sviluppo della malattia. Evidenze scientifiche hanno dimostrato che la perdita di funzionalità e le mutazioni a carico della filaggrina possono causare la dermatite atopica. La filaggrina è una proteina chiave nella formazione della barriera cutanea, che protegge la pelle da allergeni e agenti irritanti.

Quando la proteina non funziona correttamente a causa di alterazioni genetiche, la barriera cutanea è compromessa. Questa condizione porta alla perdita transepidermica di acqua e favorisce la penetrazione di allergeni e microbi nella pelle. È un processo che può innescare una risposta infiammatoria e contribuire così allo sviluppo della DA.

Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che la DA può essere causata da una carenza di molecole lipidiche e, in particolare, di ceramidi, che costituiscono la prima linea di difesa contro numerosi agenti infettivi. 

Dalle ricerche è emerso che nella pelle dei soggetti affetti da DA vi è una presenza inferiore di ceramidi, in particolare di ceramide 3. Questa alterazione genetica può compromettere l’equilibrio idrico e indebolire la funzione della barriera cutanea. L’ipotesi, infatti, è che la secchezza cutanea, uno dei sintomi principali della DA, sia dovuta anche a una carenza di ceramidi.

Ai fattori ereditari e genetici si aggiungono quelli immunologici. Nei soggetti affetti da dermatite atopica non è raro che si manifesti una reazione esagerata del sistema immunitario a sostanze irritanti esterne, come stress emozionali, inquinamento, sudorazione, fumo, indumenti in lana o sintetici, detergenti aggressivi o allergeni, tra cui soprattutto acari della polvere e polline. 

Queste sostanze penetrano nell’epidermide e provocano arrossamento, prurito e altre manifestazioni cutanee. In alcuni casi, la reazione immunitaria che si verifica in risposta a queste sostanze irritanti può estendersi alle vie respiratorie, causando rinite allergica o asma.

Dal punto di vista immunologico, inoltre, le persone con DA spesso presentano livelli elevati di immunoglobulina E (IgE) nel sangue. L'eccesso di IgE può stimolare la produzione di istamina, un mediatore chimico noto per causare eruzioni cutanee e prurito. Questa reazione immunologica può contribuire ai sintomi tipici della dermatite atopica.

Infine, fattori ambientali come l'esposizione a allergeni e inquinanti dell'aria possono influenzare lo sviluppo e l'aggravarsi della dermatite atopica perché alterano la barriera cutanea e modificano il metabolismo dei lipidi che si trovano nell’epidermide. Di conseguenza, la pelle diventa secca, ruvida, irritabile e pruriginosa.

Si ipotizza che l’interazione complessa tra fattori ereditari, genetici, immunologici ed ambientali possa portare al riacutizzarsi della malattia, innescandone i sintomi o esacerbandoli. La comprensione delle cause precise della dermatite atopica è un campo di studio ancora in evoluzione.

La diagnosi della DA si basa principalmente sull'osservazione dei sintomi durante un esame obiettivo e sulla storia clinica del paziente. Più nel dettaglio, il medico:

  • esamina attentamente la pelle del paziente alla ricerca di segni tipici della DA. Questi possono includere eruzioni cutanee, arrossamenti, vescicole, croste e ispessimento della pelle;
  • raccoglie informazioni sulla storia medica e familiare del paziente. La predisposizione genetica alla DA è spesso un fattore importante nella diagnosi. Inoltre, il medico chiede al paziente di descrivere i sintomi, il loro sviluppo e la loro gravità;
  • poiché i sintomi della DA possono somigliare a quelli di altre malattie della pelle, esclude queste condizioni mediante esami specifici o test allergici;
  • in alcuni casi, può raccomandare test allergici cutanei o test del sangue per identificare specifici allergeni che possono contribuire ai sintomi della DA;
  • se vi è un sospetto coinvolgimento sistemico o altre condizioni mediche associate, può eseguire esami del sangue per escludere o confermare queste situazioni;
  • in rari casi, può eseguire una biopsia cutanea, prelevando un piccolo campione di tessuto dalla pelle interessata, per esaminare le caratteristiche cellulari e confermare la diagnosi.

È importante sottolineare che la dermatite atopica è una malattia cronica e ricorrente e la sua diagnosi è basata su un insieme di segni e sintomi tipici. Non esiste un singolo test specifico per la DA, ma la combinazione di valutazione clinica e anamnesi è spesso sufficiente per stabilire una diagnosi accurata. Una volta diagnosticata, il medico individua il trattamento più efficace da seguire per gestire la malattia e alleviare i sintomi.

Rimedi e cure per la dermatite atopica

I rimedi e le cure per la dermatite atopica variano in base alla gravità dei sintomi, all’età e alla presenza concomitante di altre patologie. Intervenire sulle cause genetiche ed ereditarie della DA è impossibile, ma esistono alcune terapie farmacologiche e di supporto che possono contribuire ad alleviare i sintomi, a prevenire ricadute e a migliorare la qualità della vita del paziente.

I farmaci più indicati per il trattamento della dermatite atopica sono:

  • antipruriginosi;
  • corticosteroidi;
  • inibitori della calcineurina;
  • crisaborolo;
  • ruxolitinib;
  • immunosoppressori sistemici.

A causa del prurito, i soggetti che soffrono di DA avvertono un forte bisogno di grattarsi. Questo può aggravare la malattia. I farmaci antipruriginosi rappresentano la prima linea di difesa contro il disturbo. 

Gli antistaminici orali, per esempio, possono aiutare a lenire il prurito grazie alle loro proprietà sedative. Nello specifico, è consigliata l’assunzione di idrossizina e difenidramina, preferibilmente prima di andare a letto. Gli antistaminici non sedativi, come la cetirizina o la loratadina, possono essere utili, ma non ci sono certezze sulla loro efficacia.

I corticosteroidi, sotto forma di creme e pomate, sono farmaci indicati per trattare la DA in soggetti che riferiscono sintomi lievi o moderati. Quelli a bassa e media potenza permettono di controllare l’infiammazione cutanea, mentre quelli ad alta potenza consentono di curare la pelle cronicamente lichenificata. 

L’uso prolungato dei corticosteroidi è da evitare e il trattamento deve essere interrotto non appena l’infiammazione cutanea è sotto controllo. Inoltre, è assolutamente sconsigliato utilizzare questi farmaci per prevenire recidive.

Se gli effetti collaterali dei corticosteroidi destano preoccupazione, una valida alternativa sono gli inibitori della calcineurina, come il pimecrolimus e il tacrolimus, che agiscono sulle cellule T e che possono essere utilizzati per trattare la DA da lieve a moderata.

Il crisaborolo è un inibitore della fosfodiesterasi-4 e può essere utilizzato per alleviare i sintomi della malattia in pazienti a partire dai 2 anni di età. Sotto forma di crema, può essere applicato direttamente sulle aree interessate dall’eczema.

Per il trattamento a breve termine e non continuo della DA da lieve a moderata in pazienti di età pari o superiore a 12 anni è consigliato l’utilizzo del ruxolitinib, un inibitore orale della janus chinasi.

Gli immunosoppressori sistemici, come il metotrexato e l’azatioprina, allo stesso modo degli inibitori della calcineurina, agiscono sulle cellule T. Questi farmaci sono indicati per i soggetti affetti da DA estesa o invalidante. L’uso a lungo termine è da evitare perché tra gli effetti avversi vi sono infezioni gravi, cancro, problemi cardiovascolari, trombosi e decesso.

Oltre alle terapie farmacologiche, tra i rimedi e le cure per la dermatite atopica ci sono anche trattamenti alternativi come la fototerapia, ambulatoriale o domiciliare. Quest’ultima, eseguita con ultravioletti B a banda stretta, è utile contro la DA estesa, quando i farmaci da soli non riescono a controllare l’infiammazione cutanea.

Non vi sono evidenze scientifiche per cui la fototerapia con UVB a banda stretta aumenti il rischio di cancro alla pelle. Tuttavia, il rischio non deve essere sottovalutato, soprattutto quando la terapia viene eseguita nei bambini o per lunghi periodi di tempo. Un’alternativa alla fototerapia è l’esposizione naturale al sole.

Per contrastare i sintomi della DA o evitare che si aggravino, in molti casi è opportuno seguire una terapia di supporto incentrata sulla cura generale della pelle. È fortemente consigliato:

  • limitare la frequenza e la durata delle docce e dei bagni;
  • utilizzare acqua tiepida durante il lavaggio;
  • non sfregare la pelle dopo la doccia o il bagno, ma tamponarla delicatamente per asciugarla;
  • applicare creme idratanti, in particolare quelle che contengono ceramide;
  • quando la DA si manifesta con croste giallastre e pruriginose, fare il bagno con candeggina diluita.

La completa guarigione dalla DA è difficile. Tuttavia, per limitarne le manifestazione e alleviarne la sintomatologia, è possibile adottare alcuni accorgimenti:

  • utilizzare prodotti per l’igiene delicati e di alta qualità, eventualmente prescritti dal dermatologo;
  • indossare vestiti di cotone o fibra naturale ed evitare quelli in materiale sintetico o troppo stretti che potrebbero irritare ulteriormente la pelle;
  • utilizzare cosmetici privi di profumazioni o altre sostanze allergizzanti che potrebbero aggravare i sintomi della DA.

È bene seguire attentamente le indicazioni del proprio medico curante e sottoporsi alle terapie farmacologiche, alternative o di supporto raccomandate. È altresì importante che il paziente riferisca gli effetti del trattamento, così che il medico possa valutarne l’efficacia e, se necessario, proporre soluzioni alternative.

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