Il prurito intimo è una sensazione fastidiosa che coinvolge molte donne, ma che in certi casi può colpire anche gli uomini.

Nelle donne il prurito intimo può manifestarsi sia nella zona della vagina che nella regione della vulva.

La causa di questo disturbo può variare a seconda della zona in cui il disturbo si manifesta, per tanto è bene conoscerne le differenze.

La vagina è l'organo interno che collega l'utero all'esterno del corpo. È un canale muscolare che fa parte dell'apparato riproduttivo femminile. La vagina svolge un ruolo importante nel rapporto sessuale e nel passaggio del flusso mestruale. Inoltre, ospita la flora batterica vaginale che contribuisce a mantenere l'equilibrio del pH e a prevenire infezioni.

La vulva, invece, è la parte esterna dell'apparato genitale femminile. È costituita da diverse strutture, tra cui le grandi labbra, le piccole labbra, il clitoride e l'apertura dell'uretra. Questo organo svolge anche un ruolo importante nella protezione delle strutture interne e nell'eliminazione delle urine.

Fatte queste premesse, ora possiamo approfondire in maniera accurata il disturbo del prurito intimo, quali siano i sintomi, le cause, le cure e i rimedi.

Sintomi

Il prurito intimo è una condizione piuttosto comune e si manifesta con un senso di forte formicolio o di irritazione. In base alla causa sottostante, si può percepire un prurito interno alla vagina o anche esterno: in ogni caso, però, il disagio che provoca non è indifferente.

Spesso questo fastidio compare assieme a uno o più sintomi associati, che, se ben individuati, sono centrali per arrivare a una diagnosi adeguata.

Il bruciore, ad esempio, è di frequente uno fra questi. Può essere descritto come una sensazione di calore o irritazione nella zona genitale.

Talvolta assieme al prurito compare anche un arrossamento della vulva o dell'area vaginale. Questo può essere indotto da irritazioni di vario tipo, come condizioni infiammatorie o allergiche. Quando si nota una pelle o una mucosa arrossata, è importante evitare da subito l'uso di prodotti aggressivi per l'igiene intima che potrebbero peggiorare la situazione.

Lo stesso consiglio vale anche per la comparsa di perdite bianche abbondanti o grigiastre o che hanno uno strano odore simile a quello del lievito.

Queste perdite si chiamano secrezioni vaginali e la loro comparsa è naturale, per tanto vederne un po' durante le varie fasi del ciclo mestruale non deve destare preoccupazione. Anche i rapporti sessuali ne stimolano una produzione piuttosto copiosa.

In caso di alcune malattie o infezioni, però, queste secrezioni possono diventare eccessive e cambiare anche di colore e odore. Se si associa anche un certo prurito intimo, allora, a maggior ragione è il caso di effettuare una visita ginecologica.

Al contrario, un altro sintomo associato al prurito può essere una secchezza intima. Questo disagio si manifesta di frequente in caso di dispareunia, ovvero il dolore durante i rapporti sessuali. Si tratta di una condizione invalidante che colpisce donne di tutte le età, soprattutto durante la menopausa. Le sue cause scatenanti possono essere diverse e di varia gravità, a volte psicologiche e a volte fisiche, come la cistite cronica o l'endometriosi o un'ipersensibilità.

Quando si soffre di dispareunia, si possono avvertire anche o uno più di questi sintomi:

  • secrezioni anomale;
  • sanguinamento durante i rapporti sessuali;
  • infezioni del tratto urinario frequenti;
  • diminuzione del desiderio sessuale;
  • dolore durante le visite ginecologiche;
  • gonfiore della vagina e/o della vulva;
  • dolore durante la minzione;
  • ciclo irregolare.

Alla comparsa del prurito intimo e dei suoi sintomi associati, individuare la causa sottostante è sempre fondamentale affinché si possa trovare la cura adatta al proprio stato di salute.

È possibile consultare il proprio medico di base, se i sintomi sono lievi, oppure orientarsi direttamente verso una visita ginecologica. La diagnosi si baserà, innanzitutto, su informazioni come la durata del disagio, i fattori scatenanti o peggiorativi e gli eventuali sintomi associati.

In seguito, potrebbe essere necessario un esame fisico per analizzare l'area pruriginosa e valutare i possibili segni o sintomi evidenti. Inoltre, si potrebbe optare anche per un esame pelvico così da esaminare la vulva e la vagina in modo più approfondito. Durante questo tipo di visita, il medico potrebbe prelevare dei campioni di tessuto o delle secrezioni per ulteriori analisi in laboratorio.

Inoltre, possono essere richiesti anche esami del sangue per valutare la presenza di infezioni, test microbiologici per individuare la presenza di infezioni fungine o batteriche, o test di pH per valutare l'equilibrio della flora vaginale.

Cause

La causa più frequente del prurito intimo è l'irritazione o l'infiammazione delle mucose vaginali, ossia la vaginite. Questa patologia presenta gran parte dei sintomi appena approfondititi e può essere originata anche da più cause eziologiche insieme.

Tra queste, sono molto comuni le infezioni batteriche, come quella provocata dal Gardnerella vaginalis, il batterio responsabile della vaginosi. Bisogna precisare che esiste una presenza naturale di batteri nella vagina, che hanno la finalità di conservare l'equilibro della flora. Questi sono i Lactobacilli e mantengono l'ambiente vaginale acido, generando anche una barriera protettiva contro altri batteri dannosi. In caso di vaginosi, però, ci può essere un abbassamento della presenza dei lattobacilli e un aumento dei batteri dannosi, come la Gradanella.

Oppure, un'altra causa estremamente comune è l'infezione fungina, specie quella procurata dalla Candida albicans. In condizioni normali, il fungo della Candida è sempre presente in piccole quantità nella vagina. Tuttavia, quando l'ambiente vaginale diventa meno acido, il fungo può proliferare e sviluppare un'infezione. I fattori che possono determinare un cambiamento nell'ambiente vaginale includono:

  • uso di antibiotici;
  • uso di contraccettivi orali;
  • sistema immunitario indebolito;
  • gravidanza;
  • cistite;
  • squilibrio della flora intestinale;
  • squilibrio della flora vaginale;
  • rapporti sessuali non protetti con una persona infetta;
  • diabete.

Altre cause alla base della vaginite e del conseguente prurito intimo sono le malattie sessualmente trasmissibili (IST). Le più comuni sono principalmente due:

  1. clamidia: si tratta di un'infezione originata dal batterio Chlamydia trachomatis. Può essere trasmessa attraverso rapporti sessuali non protetti con una persona infetta. L'infezione può infiammare o irritare la vagina e generare tutta una serie di sintomi associati. Si può percepire prurito, bruciore, dolore durante la minzione e avere secrezioni vaginali anormali. Alle volte, però, capita che le persone infette da clamidia non presentino alcun sintomo, ma se non trattata, la malattia può comunque provocare complicanze a lungo termine, come l'infertilità nelle donne.
  2. Gonorrea: è un'infezione scatenata dal batterio Neisseria gonorrhoeae. Come la clamidia, viene trasmessa principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti con una persona infetta. La gonorrea può condurre a un’infiammazione del tratto genitale, inclusa la vagina, e può dare sintomi come prurito, bruciore, dolore durante la minzione e perdite vaginali abbondanti. I sintomi non si manifestano in tutte le persone, ma queste corrono lo stesso il rischio di gravi complicazioni se rimangono a lungo senza un trattamento adeguato, come l'infiammazione pelvica nelle donne e l'infertilità.

È importante sottoporsi a un test di diagnosi se si sospetta un'infezione trasmessa sessualmente o si è in una condizione di rischio, come nei rapporti non protetti o molto frequenti con partner diversi. I medici possono eseguire degli esami specifici, come tamponi vaginali, urinari o anali, per confermare la presenza di clamidia o gonorrea.

Inoltre, i partner sessuali devono essere informati e sottoposti a test e trattamento se necessario.

La Candida e le malattie sessualmente trasmissibili possono colpire persone di ogni genere sessuale e bisogna specificare che, quando nell’uomo insorge in prurito intimo, è possibile che sia una di queste patologie la causa scatenante. Ad esempio, il fungo della Candida è presente naturalmente anche nel microbioma maschile e può proliferare in maniera incontrollata in caso di stress o cattiva igiene intima. Uno dei primissimi sintomi, nel loro caso, è proprio il prurito intimo, specie dopo l’attività sessuale.

Tornando alla vaginite nelle donne, è possibile che il fattore scatenante risalga anche ai cambiamenti ormonali. Le fluttuazioni degli ormoni possono influire sulla salute vaginale in situazioni e modi diversi:

  1. ciclo mestruale: è diviso in tre fasi: follicolare, ovulatoria e luteinica. Durante ciascuna di esse, i livelli degli estrogeni, del progesterone, dell'ormone follicolo-stimolante e di quello luteinizzante, si alzano e si abbassano di continuo. Questo fa sì che le pareti uterine (endometrio) possano inspessirsi durante l'ovulazione e sfaldarsi con le mestruazioni, se l'ovulo non viene fecondato. Tali fluttuazioni ormonali possono provocare cambiamenti nella consistenza e nel pH della secrezione vaginale, rendendo le donne più vulnerabili alle infezioni vaginali e al prurito intimo.
  2. Gravidanza: i livelli ormonali nel corpo femminile sono fortemente influenzati in questo periodo così delicato. L'innalzamento dei livelli di estrogeni durante la gravidanza può aumentare il flusso di sangue alla zona vaginale. Ciò può influire sulla consistenza e il pH della secrezione vaginale, rendendo la donna più propensa alle infezioni vaginali, come la Candida.
  3. Menopausa: i livelli di estrogeni nel corpo femminile diminuiscono costantemente. Ciò può comportare un ispessimento della parete vaginale e una diminuzione della secrezione di muco, rendendo le donne più portate a sviluppare un'atrofia vaginale e alla secchezza vaginale. Si possono percepire diversi sintomi, come fastidio, prurito e dolore durante i rapporti sessuali.

Ci sono casi estremamente frequenti in cui la causa del prurito, invece, risale a un'origine dermatologica.

Ad esempio, si può sviluppare un'orticaria da reazione allergica, contraendo eruzioni cutanee pruriginose e gonfie, oppure una dermatite da contatto, provocata da irritanti o allergeni presenti in vari prodotti di uso comune.

Quelli che più di tutti sono responsabili di irritazioni e allergie sono:

  • tessuti sintetici;
  • detergenti intimi poco rispettosi del pH della zona genitale;
  • detersivi per la biancheria aggressivi per la cute;
  • assorbenti di materiali sintetici o con sostanze profumate;
  • lubrificanti;
  • diaframmi;
  • preservativi in lattice.

Legata ai problemi di origine dermatologica che scatenano il prurito intimo, troviamo anche la delicata questione dell'igiene intima. Infatti, se da una parte occorre che essa sia quotidiana e attenta, dall'altra bisogna anche fare attenzione affinché non sia eccessiva.

Sia una scarsa igiene intima che un'eccessiva pulizia possono provocare irritazione e prurito nella zona intima.

Quando non la pulizia non è sufficiente, può portare all'accumulo di batteri, sudore e sporco nella zona genitale, creando un ambiente favorevole alla crescita di microrganismi dannosi. Questi possono far contrarre infezioni, come la vaginosi o la Candida, che provocano prurito, bruciore e secrezione anomala.

D'altra parte, l'utilizzo eccessivo di sapone, detergenti o disinfettanti nella zona genitale può alterare l'equilibrio del pH naturale della pelle, che è essenziale per mantenere l'ambiente sano e protetto. Questo può danneggiare la flora batterica benefica che protegge la zona genitale, rendendola più suscettibile alle infezioni. Inoltre, la troppa pulizia può causare irritazione, secchezza e prurito.

È importante notare che ognuna ha una fisiologia e un equilibrio unici e, quindi, ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. Se si sperimenta prurito intimo persistente, è consigliabile consultare un medico o un ginecologo per una valutazione accurata e un consiglio personalizzato.

Rimedi e cure per il prurito intimo

Le cure per il prurito intimo sono molte e il trattamento più adatto dipende esclusivamente dalla sua causa scatenante.

In caso di malattie sessualmente trasmissibili o di patologie ginecologiche, è fondamentale ricevere una diagnosi tempestiva e seguire alla lettera la cura farmacologica prescritta dal medico.

Se è presente una Candidosi vaginale, ad esempio, viene indicato come procedere per una terapia antimicotica, che varia a seconda dell’intensità dell’infezione, di quanto il fungo si è propagato e quali sono le zone più interessate. Per le forme più lievi, spesso è consigliata una crema antimicotica ad uso topico, ovvero da applicare solo sulla zona esterna della vulva in diversi momenti della giornata. Questo genere di trattamento è facilmente reperibile senza ricetta in qualsiasi farmacia, compreso il nostro shop. Ha, per altro, il grosso vantaggio di alleviare in maniera molto rapida anche il prurito intimo, che nella Candidosi è spesso molto intenso.

Quando, però, questa cura non è sufficiente o ci sono delle recidive di almeno 4 volte durante un solo anno, allora verranno consigliati altri trattamenti da affiancarle.

Anche l’alimentazione corretta sarà fra questi, proprio perché ci sono alcuni alimenti che favoriscono la propagazione del fungo e altri che aiutano a contrastarla.

Tra gli alimenti da evitare in caso di Candida ci sono:

  • alimenti a base di lievito, come il pane e la pizza;
  • birra, ma in generale tutti gli alcolici;
  • dolci;
  • aceto;
  • caffè;
  • cioccolata;
  • frutta ricca di zuccheri (frutta sciroppata, banane, uva, frutta secca, fichi);
  • alimenti con troppi conservanti.

Alcuni cibi, invece, aiutano a mantenere il giusto equilibrio della flora batterica intestinale e vaginale, oltre che a rinvigorire il nostro sistema immunitario:

  •  yogurt magro;
  • pesce;
  • carne bianca;
  • olio extravergine di oliva;
  • cereali integrali;
  • riso.

Esistono, poi, degli accorgimenti che sono sempre validi in caso di prurito intimo, qualsiasi sia la causa, compresa la Candidosi. Si tratta di prestare attenzione, ad esempio, ai prodotti di uso comune, come gli assorbenti e la carta igienica. È preferibile che la cellulosa usata per questi prodotti sia pura e priva di coloranti e profumazioni.

E, a proposito di carta igienica, è bene ricordarsi che deve essere utilizzata sempre con un movimento che va dalla vagina verso l’ano e mai il contrario. Lo stesso vale per i lavaggi, perché questo tipo di movimento evita che i batteri presenti nelle feci possano raggiungere la zona genitale.

 Durante l’igiene intima, anche optare per il giusto detergente è fondamentale. Innanzitutto, deve sempre essere stato testato dermatologicamente e rispettare il pH della pelle, così da non intaccare l’equilibrio della flora batterica vaginale. Esistono anche diversi prodotti studiati per essere specifici alle esigenze fisiologiche femminili, che sono anche particolarmente indicati per aiutare contro il prurito intimo.

Infatti, l’apparato genitale femminile svolge già da sé un’azione protettiva e preventiva contro la crescita dei batteri dannosi, mantenendo un ambiente dal pH acido. Per evitare che l’ecosistema genitale perda il suo equilibrio, è bene utilizzare sempre detergenti che abbiano un pH tra il 3.5 (acido) e il 5.5 (neutro), così da poter proteggere e rispettare la microflora della vagina. Molte formulazioni prevedono anche un’azione lenitiva o rinfrescante molto importante in caso di prurito intimo.

Quando il detergente lenitivo non basta ad alleviare del tutto il prurito, è possibile rivolgersi a rimedi naturali:

  • risciacqui con acqua fresca;
  • aloe vera in gel puro e senza alcol;
  • impacchi freddi o risciacqui con infuso di camomilla;
  • tea tree oil;
  • uso di detergenti per il bucato delicati;
  • non uso della candeggina per la biancheria;
  • predilezione di indumenti a fibre naturali e non troppo aderenti.

Inoltre, ci sono anche diversi probiotici che aiutano a ristabilire l’equilibrio del microbiota, anche quello della flora vaginale. Prima di assumere qualsiasi rimedio, ricorda, però, che è sempre bene ricevere un parere esperto così da tenere in considerazione il tuo stato di salute e la tua storia clinica.

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