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Mal di denti
Il mal di denti, chiamato anche odontalgia, è un dolore generico, fastidioso e insopportabile ai denti che, nei casi più gravi, può irradiarsi alle strutture circostanti, come tessuti gengivali, legamenti parodontali, denti adiacenti, osso alveolare e testa.
Può esordire improvvisamente o progressivamente, essere persistente o intermittente e manifestarsi con spasmi e fitte acute e pulsanti o, più raramente, con un dolore mite che si intensifica in risposta a determinate sollecitazioni.
Il mal di denti può influire negativamente sulla qualità della vita e compromettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Individuare la causa d’origine è essenziale per trattare il disturbo in modo efficace e contrastarne i sintomi.
Sintomi
I sintomi del mal di denti variano in base alla causa scatenante. I più comuni sono:
- dolore dentale;
- sensibilità a stimoli fisici (caldo/freddo) e chimici (dolce/salato);
- dolore durante la masticazione;
- gonfiore e arrossamento gengivale;
- sanguinamento della gengiva;
- cattivo sapore o odore in bocca;
- mal di testa;
- febbre;
- dolore ai seni paranasali;
- dolore alle orecchie;
- pus intorno ai denti o alle gengive.
Il sintomo principale del mal di denti è il dolore localizzato, che può variare da lieve a intenso e da costante a pulsante. Chi soffre di odontalgia avverte una sensazione di oppressione, che tende a peggiorare durante la masticazione o il morso. In alcuni casi, il dolore può irradiarsi verso altre parti del viso, come l'orecchio o la mascella.
Molte persone riferiscono anche una maggiore sensibilità ai cambiamenti di temperatura, come il caldo o il freddo, o a stimoli chimici, come cibi dolci o salati. Questa può essere così intensa da rendere difficile consumare cibi o bevande che sono troppo caldi, freddi, zuccherati o salati. I denti reagiscono a queste stimolazioni, causando un'immediata sensazione di disagio.
Il dolore durante la masticazione è un altro segno caratteristico del mal di denti. Poiché la pressione sui denti può accentuare il disagio, il semplice atto di masticare cibi duri o croccanti può diventare doloroso per chi soffre di questo disturbo.
Il mal di denti può portare a gonfiore e arrossamento delle gengive. Questa reazione è una risposta dell’organismo all’infiammazione o all'infezione che è alla base del disturbo. Le gengive possono apparire ingrossate, arrossate e dolenti, causando disagio e dolore localizzato.
Quando l’odontalgia è causata da infezioni o infiammazioni gengivali, è possibile che le gengive sanguinino, sia spontaneamente che dopo aver spazzolato i denti o utilizzato il filo interdentale.
Un altro sintomo comune del mal di denti è il cattivo sapore o odore in bocca, generalmente associato alla presenza di un’infezione, come un ascesso dentale. È dovuto alla presenza di batteri che rilasciano sostanze maleodoranti. Chi ne è colpito può percepire una sensazione sgradevole in bocca, anche dopo aver mangiato o bevuto. Questo può causare imbarazzo e disagio.
Il mal di denti può irradiarsi verso altre parti del volto, causando mal di testa. Quest’ultimo può essere descritto come un dolore sordo o pulsante e può essere continuo o intermittente, influendo sul sonno e le normali attività quotidiane.
La febbre si manifesta quando l’odontalgia è causata da infezioni dentali gravi. È una risposta dell’organismo all’infezione che provoca aumento della temperatura corporea, brividi, affaticamento e debolezza generale. Richiede un trattamento immediato.
I seni paranasali sono cavità situate vicino al naso e agli occhi. L'infiammazione o l'infezione dei denti superiori, in particolare dei molari, può provocare dolore in questa area. Chi ne soffre lamenta pressione, congestione, dolore facciale e mal di testa, i sintomi tipici della sinusite.
A causa della vicinanza anatomica tra bocca, denti e orecchie, il dolore dentale può irradiarsi alle orecchie. Le persone colpite da odontalgia possono percepire una sensazione di dolore, prurito o disagio all'interno dell'orecchio. Questo sintomo può essere anche molto fastidioso.
La presenza di pus intorno ai denti o alle gengive è spesso un indicatore di infezione dentale. Il pus è un accumulo di materiale infettivo costituito da batteri, cellule morte e tessuti. La sua presenza indica un'infezione in corso e richiede un trattamento immediato per evitare complicazioni.
Quando si presentano questi sintomi, non migliorano o addirittura peggiorano, è fondamentale rivolgersi al proprio dentista per una diagnosi accurata. Se il problema non risulta di competenza odontoiatrica, considerato che il mal di denti può essere indicativo di patologie anche gravi, è necessario rivolgersi al proprio medico per identificare la causa scatenante e individuare il trattamento più appropriato per contrastarla.
Cause
L’odontalgia è un disturbo che regredisce solo con il trattamento adeguato della causa scatenante. Conoscere i fattori eziologici responsabili del dolore è quindi essenziale per alleviare i sintomi e guarire.
Le principali cause del mal di denti sono infezioni dentali e infiammazioni gengivali come:
- carie;
- alveolite;
- ascesso dentale;
- ciste dentale;
- gengivite;
- granuloma;
- parodontite;
- pulpite.
La carie è una delle cause più comuni di odontalgia. Si tratta di una malattia batterica che provoca la distruzione dello smalto e la formazione di buchi nei denti. Quando la carie raggiunge lo strato più profondo del dente, chiamato polpa, può provocare dolore acuto. Questo avviene perché la polpa contiene nervi e vasi sanguigni.
L'alveolite è un’infiammazione dell’alveolo, la cavità ossea dove hanno sede le radici dei denti. Si tratta di una complicazione che può verificarsi in seguito all’estrazione di un dente. In situazioni normali, dopo l'estrazione, il coagulo di sangue che si forma nella cavità del dente estratto regredisce spontaneamente. L'alveolite si verifica quando questo coagulo si dissolve prematuramente o viene rimosso, lasciando scoperte le terminazioni nervose e causando dolore acuto.
Un’altra causa del mal di denti è l’ascesso dentale, un accumulo di batteri, plasma, globuli bianchi e detriti cellulari che si deposita nei tessuti che circondano i denti. Può essere provocato da una carie non trattata, un trauma dentale o una frattura del dente. L’ascesso causa dolore, gonfiore e febbre. L'infezione può persino diffondersi in altre parti del viso o del corpo.
Le cisti dentali sono sacche piene di liquido che si formano all'interno o intorno a un dente. Possono essere asintomatiche, ma quando crescono possono esercitare pressione sui tessuti circostanti e causare dolore. Si formano spesso a seguito di infezioni dentali croniche o di granulomi non trattati.
La gengivite è un’altra possibile causa di mal di denti. Si tratta di una condizione infiammatoria che coinvolge le gengive, nella maggior parte dei casi provocata da una cattiva igiene orale. Anche se l’odontalgia non è un sintomo diretto della gengivite, le gengive infiammate possono rendere i denti sensibili. Se non trattata, può progredire in una forma più grave di malattia gengivale chiamata parodontite.
Il granuloma dentale è una massa di tessuto infiammatorio che si forma alla radice del dente come risposta a una infezione cronica. Questa massa può esercitare pressione sulle terminazioni nervose, causando dolore. È spesso associato a un'infezione non trattata o a una carie in stadio avanzato.
La parodontite è una grave malattia che si manifesta come un’infiammazione dei tessuti di sostegno del dente, gengive, osso alveolare e legamenti parodontali. Questa condizione può causare dolore e sensibilità dei denti, specialmente quando questi ultimi iniziano a muoversi.
La pulpite è l'infiammazione della polpa dentale, il tessuto molle all'interno del dente che contiene nervi e vasi sanguigni. Può essere causata da carie profonde, traumi dentali o infezioni. Quando la polpa si infiamma può provocare dolore estremamente acuto e persistente.
Altre cause del mal di denti, di origine non infettiva o infiammatoria, sono:
- denti rotti o scheggiati;
- ipersensibilità.
I denti rotti o scheggiati possono causare odontalgia, specialmente se il trauma lascia scoperte le radici nel cavo orale. In questi casi, i denti possono diventare anche molto sensibili e il dolore può accentuarsi durante la masticazione, specialmente se si ha la cattiva abitudine di mordere le penne o mangiare caramelle dure. A volte, chi ne è colpito può avvertire una sensazione di dolore acuto e pulsante anche semplicemente sfiorando con la lingua lo smalto dei denti.
L’ipersensibilità dentale è un’altra causa di odontalgia. Questa può essere provocata da una cattiva igiene orale, eseguita per esempio utilizzando spazzolini con setole troppo dure o spazzolando i denti in modo inadeguato. Il mal di denti da ipersensibilità può dipendere anche dall’utilizzo di dentifrici sbiancanti che contengono ingredienti aggressivi che indeboliscono lo smalto. Anche le persone bulimiche o affette da bruxismo o da recessione gengivale tendono ad accusare spesso mal di denti da ipersensibilità.
L’odontalgia non sempre è causata da infezioni, infiammazioni o traumi dentali. Spesso, è legata a condizioni che non hanno nulla a che vedere con i denti. Queste sono le principali cause di natura extra-dentale del mal di denti:
- otalgia;
- problemi cardiaci;
- sinusite;
- nevralgia del trigemino;
- stress.
L'otalgia è il termine medico utilizzato per indicare il dolore all'orecchio. Questo, in alcune situazioni, può essere percepito come dolore ai denti. Ciò accade perché i nervi che si trovano nella bocca e nell'orecchio sono collegati.
Alcuni problemi cardiaci, come l'angina pectoris o l’infarto del miocardio, possono causare dolore che si irradia alla mandibola, causando il mal di denti. Questo tipo di dolore può spesso essere accompagnato da sintomi quali oppressione al petto, dispnea e sudorazione.
La sinusite è un'infiammazione dei seni paranasali, situati vicino alla cavità orale, che può causare dolore nell’area dei denti mascellari superiori. Questo dolore è spesso descritto come una sensazione di pressione sui denti.
Un’altra causa del mal di denti è la nevralgia del trigemino, una condizione caratterizzata da attacchi parossistici di dolore lancinante al viso, che può coinvolgere la mandibola e i denti. Può essere provocata da una irritazione o compressione del nervo trigemino, responsabile del trasferimento al cervello delle informazioni percepite a livello del volto.
A volte, l’odontalgia può essere transitoria e manifestarsi indipendentemente da una causa identificabile. È il caso del mal di denti da stress. I soggetti particolarmente stressati tendono a serrare involontariamente i denti. Il digrignamento favorisce il bruxismo che, nel lungo periodo, può causare odontalgia.
In caso di mal di denti, come già detto, è opportuno recarsi dal proprio dentista. La visita permetterà di capire qual è la causa scatenante e consentirà di individuare il trattamento più efficace da seguire.
La diagnosi di odontalgia inizia con la valutazione delle caratteristiche del dolore, tenendo conto dell’intensità (lieve e tollerabile o grave e insopportabile), della frequenza (intermittente o continuo), della localizzazione, dell’esordio (progressivo o acuto e improvviso) e dei sintomi ad esso associati.
Dopo l’anamnesi e l’esame obiettivo, l’odontoiatra, se lo ritiene opportuno, può effettuare alcuni esami di imaging per confermare la diagnosi. Uno degli strumenti più utilizzati è l’OPT (orto-pan-tomografia), una forma particolare di radiografia specifica per lo studio delle patologie odontoiatriche. In casi particolari, lo specialista può decidere di eseguire una tomografia computerizzata (TC) o una risonanza magnetica.
Rimedi e cure per il mal di denti
I rimedi e le cure per il mal di denti variano in base alla causa scatenante e alla gravità dei sintomi.
La prima linea di difesa contro l’odontalgia è di tipo farmacologico e prevede l’assunzione o applicazione di:
- antinfiammatori non steroidei. L’assunzione di FANS è un rimedio utile per mascherare il mal di denti, alleviare temporaneamente il dolore e ottenere sollievo. Questi farmaci non agiscono in alcun modo sulla causa del disturbo. Ibuprofene, naproxene e acido acetilsalicilico sono i più indicati;
- antibiotici, che possono essere assunti solo sotto prescrizione medica. Questi farmaci vengono prescritti dai dentisti per il trattamento di un’infezione accertata, anche se alcune malattie dentali e parodontali possono essere gestite in modo più efficace attraverso interventi e misure di igiene orale. La patologia che richiede l’assunzione di antibiotici è l’ascesso dentale, causato da un’infezione batterica che provoca dolore severo;
- anestetici topici, come la lidocaina;
- preparati disinfettanti e antibatterici, come la clorexidina, in crema o collutorio.
Se le terapie farmacologiche non risultano efficaci o sono richiesti interventi mirati sulla causa del disturbo, è possibile ricorrere a trattamenti medici propriamente detti per contrastare il mal di denti, quali:
- otturazione, se l’odontalgia è causata da una carie;
- terapia canalare, se la polpa è particolarmente infiammata o in necrosi;
- devitalizzazione o, nei casi più gravi, estrazione dentale, nei casi di pulpite estesa o profonda e terapia antibiotica inefficace;
- pulizia dentale professionale, quando il mal di denti è causato da un deposito eccessivo di placca e tartaro.
Sebbene le soluzioni erboristiche non agiscano efficacemente contro la causa scatenante del disturbo, esistono alcuni rimedi naturali che possono aiutare ad attenuare temporaneamente il dolore. È possibile alleviare i sintomi del mal di denti mediante sciacqui o applicazione topica di alcuni estratti naturali dall’effetto antinfiammatorio, antibatterico e calmante, tra cui:
- olio di chiodi di garofano. L’essenza, eventualmente mescolata con gocce di olio di menta o anice stellato, deve essere versata su un dischetto di cotone, da appoggiare direttamente sul dente dolente;
- tintura idroalcolica di propoli. Sono sufficienti due gocce di prodotto da erogare direttamente sul dente, senza risciacquare;
- oli essenziali ad azione disinfettante, a base di salvia, menta o citronella, l’ideale per contrastare l’alitosi;
- piante dalle spiccate proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti e lenitive, come calendula, malva e aloe vera.
Anche l’alimentazione può aiutare ad alleviare i sintomi del mal di denti. Si consiglia il consumo di:
- frutta e verdura perché sono ricche di vitamina C ed E, due potenti antiossidanti;
- yogurt con fermenti lattici vivi, soprattutto in caso di terapia antibiotica, perché aiuta a rafforzare le difese immunitarie;
- cibi morbidi che, durante il morso o la masticazione, non stressano i denti già indolenziti;
- alimenti ricchi di calcio, come i latticini;
- alimenti ricchi di vitamina C, un rimedio efficace contro il sanguinamento gengivale.
Da evitare, invece, cibi troppo caldi o freddi, alimenti ricchi di zuccheri o troppo salati, cibi collosi, come marmellata, caramello, miele e caramelle gommose, bibite zuccherate e cibi croccanti, come torroni, ghiaccio, confetti e caramelle dure.
La prevenzione è la migliore cura contro il mal di denti e patologie più gravi a carico del cavo orale. Questi sono gli accorgimenti da adottare per evitare l’insorgenza del disturbo:
- lavarsi i denti dopo ogni pasto, fino a tre volte al giorno. È opportuno attendere circa 30 minuti dopo la fine del pasto per evitare che gli acidi dei cibi e lo sfregamento dello spazzolino danneggino lo smalto;
- utilizzare scovolino e filo interdentale, soprattutto dopo l’ultimo pasto della giornata, per prevenire la formazione di placca e tartaro tra dente e dente;
- utilizzare un dentifricio contenente fluoro per proteggere lo smalto;
- utilizzare uno spazzolino elettrico;
- spazzolare i denti per almeno due minuti;
- spazzolare anche la lingua per rimuovere eventuali batteri e residui di cibo nascosti;
- evitare o moderare il consumo di cibi e bevande che potrebbero danneggiare lo smalto dei denti. La continua assunzione di questi alimenti, infatti, tende ad erodere lo smalto e può provocare la formazione di carie e tartaro;
- non fumare e limitare il consumo di alcolici. Fumo e alcol provocano un’infiammazione cronica della mucosa orale e dei denti e possono ritardare la guarigione da infezioni o infiammazioni dentali.
Si consiglia, infine, di sottoporsi ad un trattamento di igiene orale professionale almeno una volta ogni 6-12 mesi per rimuovere placca e tartaro, mantenere i denti sani e prevenire la formazione di carie o l'insorgenza di malattie dentali o gengivali che potrebbero causare mal di denti.
Oltre ad adottare queste buone pratiche, è consigliato recarsi dal dentista almeno due volte all’anno per una visita odontoiatrica. I controlli periodici sono indispensabili per mantenere una salute dentale eccellente, individuare eventuali disturbi a carico del cavo orale e intervenire prima che si trasformino in problemi più gravi.