I calcoli renali sono piccoli sassolini che si formano nelle vie urinarie, causando dolori intensi e complicazioni di varia natura. La loro presenza può provocare una serie di sintomi sgradevoli e debilitanti, che vanno dal dolore acuto al fianco fino alla difficoltà nella minzione.

Questi piccoli depositi solidi si formano a causa di un’alta concentrazione e conseguente aggregazione dei sali minerali, composti organici e altre sostanze normalmente presenti nelle urine. Sebbene la loro dimensione possa variare considerevolmente, anche i calcoli più piccoli possono causare un dolore molto forte, noto come colica renale.

Il trattamento dei calcoli renali dipende dalle dimensioni e dalla posizione del calcolo, nonché dalla gravità dei sintomi. Esistono diverse strategie per affrontare questa condizione, dal riposo al trattamento farmacologico, fino all'intervento chirurgico nei casi più gravi.

Sintomi

I sintomi dei calcoli renali variano in base a ciò che accade dopo la formazione del calcolo nelle vie urinarie. Una volta formatosi, infatti, possono verificarsi tre possibili situazioni, ciascuna con sintomi e complicazioni specifiche.

La prima possibilità è che il calcolo continui a crescere a causa dell'accumulo di sali minerali e altre sostanze, fino ad occupare completamente la cavità renale in cui si trova. Questa condizione può portare alla perdita completa della funzionalità del rene interessato perché l'ostruzione cronica può danneggiare i tessuti e impedire il normale drenaggio dell'urina. 

I sintomi, in questa situazione, sono dolore cronico nella regione lombare, sensazione di pesantezza e stanchezza persistente, oltre alla possibile comparsa di infezioni delle vie urinarie. La perdita della funzionalità renale può avere conseguenze serie, come l'insufficienza renale.

La seconda possibilità è che il calcolo venga espulso naturalmente tramite il flusso urinario. In alcuni casi, i calcoli renali, soprattutto quelli di dimensioni più ridotte, possono essere trascinati dal normale passaggio dell'urina e uscire spontaneamente dal corpo senza causare problemi significativi. 

Tuttavia, durante il passaggio attraverso le vie urinarie, il calcolo può creare delle piccole lesioni sulle pareti dell'uretere e dell'uretra, che possono provocare la presenza di sangue nelle urine, noto come ematuria. L'ematuria può variare da microscopica, visibile solo attraverso un esame delle urine, a macroscopica, visibile a occhio nudo.

Anche se l'espulsione spontanea è generalmente meno problematica rispetto ad altri scenari, può comunque comportare fastidio e dolore intermittente.

La terza e più comune possibilità è che il calcolo, mentre è movimento per essere espulso, si blocchi in un punto più stretto dell'uretere, il condotto che collega il rene alla vescica. Questo provoca un'ostruzione che può generare una colica renale o un blocco completo della minzione.

La colica renale rappresenta uno dei sintomi più riconoscibili e temuti dei calcoli renali. Il dolore della colica renale è spesso descritto come uno dei dolori più intensi che una persona possa sperimentare, paragonabile per intensità a quello del parto. 

Si tratta di un dolore di tipo crampiforme, che può iniziare improvvisamente e raggiungere un picco molto alto in pochi minuti. La natura episodica del dolore, con fasi di acutizzazione e momenti di parziale sollievo, rende la colica renale estremamente debilitante. 

Altri sintomi che possono accompagnare la colica sono nausea, vomito, sudorazione profusa e, in alcuni casi, febbre, se si sviluppa un'infezione secondaria. La presenza di febbre in concomitanza con una colica renale richiede un'attenzione medica immediata, in quanto potrebbe indicare un'infezione delle vie urinarie che necessita di trattamento antibiotico.

In alcuni casi, l'ostruzione può causare un blocco completo della minzione. Il flusso dell'urina dal rene alla vescica si interrompe, comportando un aumento della pressione all'interno del rene stesso. Questa condizione, nota come idronefrosi, può portare a danni permanenti ai tessuti renali se non viene trattata tempestivamente. 

I sintomi dell'idronefrosi includono un dolore costante e sordo nella regione lombare, spesso associato a sensazioni di nausea e vomito. Il blocco della minzione può essere particolarmente pericoloso perché l'urina stagnante nel rene aumenta il rischio di infezione e può compromettere la funzionalità dell'organo.

Cause

La causa principale dei calcoli renali è l'eccessiva concentrazione e successiva aggregazione di sali minerali, composti organici e altre sostanze normalmente presenti nelle urine. Soprattutto quando il flusso urinario è rallentato, questi elementi tendono a rimanere più a lungo nelle vie urinarie, aumentando la probabilità che formino dei cristalli, che possono crescere fino a diventare dei veri e propri calcoli. 

Esistono anche delle cause secondarie, associate a particolari condizioni fisiologiche, tra cui:

  • modificazioni del pH urinario. Le alterazioni del pH dell'urina possono favorire la formazione dei calcoli. Un pH troppo acido o troppo alcalino può facilitare la precipitazione di sali minerali, aumentando così il rischio di formazione di calcoli;
  • carenza di acido citrico. L'acido citrico, normalmente presente nelle urine, ha un ruolo importante nella prevenzione della formazione dei calcoli perché è in grado di legare i sali minerali e formare complessi solubili che vengono facilmente espulsi dal corpo. La carenza di acido citrico può quindi ridurre la capacità dell'organismo di contrastare la cristallizzazione dei sali e favorire la formazione di calcoli;
  • infezioni delle vie urinarie. Le infezioni urinarie ricorrenti, causate da batteri che alterano il pH dell'urina, possono contribuire alla formazione di calcoli, noti come calcoli infettivi o calcoli di struvite. Questi si formano principalmente in seguito alla presenza di batteri che producono ureasi, un enzima che rende l'urina più alcalina, favorendo la precipitazione dei fosfati e la formazione di calcoli.

Inoltre, esistono diversi fattori di rischio che possono favorire la formazione di calcoli renali:

  • sesso. Gli uomini hanno una maggiore probabilità di sviluppare calcoli renali rispetto alle donne, anche se la prevalenza nelle donne è in aumento, soprattutto a causa di fattori ormonali e cambiamenti nello stile di vita;
  • età. I calcoli renali sono più comuni tra i 30 e i 60 anni, sebbene possano presentarsi a qualsiasi età. Con l'avanzare dell'età, però, il rischio di sviluppare calcoli aumenta a causa della diminuzione della funzionalità renale e delle modificazioni metaboliche;
  • scarsa idratazione. La mancanza di una corretta idratazione è uno dei principali fattori di rischio per la formazione di calcoli. Bere poca acqua comporta una maggiore concentrazione di sali nelle urine, aumentando il rischio di cristallizzazione;
  • familiarità ed ereditarietà. La predisposizione genetica gioca un ruolo importante nella formazione dei calcoli renali. Se ci sono casi di calcolosi renale in famiglia, il rischio di svilupparli aumenta;
  • abuso di certi medicinali o integratori. Alcuni farmaci e integratori, come quelli a base di calcio o vitamina D, possono aumentare la concentrazione di sali nelle urine e favorire la formazione di calcoli. Anche l'uso prolungato di diuretici può contribuire alla formazione di calcoli;
  • dieta scorretta. Una dieta ricca di proteine animali, sodio e zuccheri può aumentare il rischio di calcoli renali. L'elevato consumo di sale, in particolare, favorisce la perdita di calcio attraverso le urine, aumentando così il rischio di cristallizzazione;
  • clima. Le persone che vivono in climi caldi e secchi sono più a rischio di sviluppare calcoli renali a causa della maggiore perdita di liquidi attraverso la sudorazione. Questo comporta una concentrazione più elevata delle urine e, di conseguenza, un maggior rischio di formazione di calcoli.

Il rischio di formazione dei calcoli renali può aumentare in presenza di altre patologie, tra cui:

  • acidosi tubulare renale. Questo disturbo dei tubuli renali provoca un accumulo di acidi nel sangue, che può aumentare il rischio di formazione di calcoli renali;
  • diarrea cronica. Può portare a una perdita significativa di liquidi e di alcuni elettroliti, come il bicarbonato, aumentando così la concentrazione di sali nelle urine e il rischio di cristallizzazione;
  • infiammazioni dell'intestino. Malattie infiammatorie intestinali, come il morbo di Crohn, possono influenzare l'assorbimento dei liquidi e dei nutrienti, aumentando il rischio di formazione di calcoli renali;
  • cistinuria. È un disturbo genetico che causa un eccesso di cistina nelle urine, portando alla formazione di calcoli di cistina, un tipo raro ma molto doloroso di calcoli renali;
  • iperparatiroidismo. Comporta una produzione eccessiva di ormone paratiroideo, che può aumentare i livelli di calcio nel sangue e nelle urine, favorendo la formazione di calcoli.

Conoscere le cause dei calcoli renali e i fattori di rischio che possono contribuire all’insorgenza del disturbo è fondamentale per adottare strategie preventive efficaci e ridurre l'incidenza di questa patologia.

Rimedi

Esistono diversi rimedi per i calcoli renali, che variano in base alla dimensione del calcolo, alla sua posizione e ai sintomi ad esso associati. In sostanza, le opzioni terapeutiche dipendono dalla situazione clinica del paziente.

Se i calcoli renali sono piccoli, non ostruiscono le vie urinarie e possono essere espulsi spontaneamente, il trattamento consiste principalmente nel riposo, nella modifica del regime alimentare e nell'aumento dell'apporto giornaliero di liquidi. Bere molta acqua aiuta a mantenere l'urina diluita, riducendo il rischio che i sali minerali si cristallizzino ulteriormente. 

Inoltre, è possibile ricorrere all'uso di farmaci diuretici per aumentare la produzione di urina e facilitare l'espulsione del calcolo. Altri farmaci possono essere prescritti per prevenire infezioni che potrebbero insorgere durante il passaggio del calcolo.

Quando il calcolo ostruisce le vie urinarie, causando una colica renale, ma la sua espulsione è ancora possibile senza interventi invasivi, il trattamento si concentra principalmente sul controllo del dolore. 

I farmaci analgesici e antispastici sono i più indicati. I FANS sono ampiamente utilizzati per ridurre l'infiammazione e alleviare il dolore associato alla colica. Questi farmaci, oltre a ridurre il dolore, possono contribuire a diminuire lo spasmo dell'uretere, facilitando il passaggio e l’espulsione del calcolo.

Nei casi più gravi, l'espulsione spontanea del calcolo non è possibile e si rende necessario un intervento chirurgico per rimuoverlo o frantumarlo. La tecnica d’intervento da preferire dipende dalle caratteristiche del calcolo, come la dimensione e la localizzazione:

  • litotrissia extracorporea a onde d'urto. Si utilizzano onde d'urto per ridurre il calcolo in frammenti più piccoli, che possono essere espulsi naturalmente attraverso il flusso urinario. È un intervento particolarmente indicato per i calcoli di dimensioni medio-piccole situati nel rene o nella parte superiore dell'uretere. È una procedura non invasiva che generalmente richiede una sedazione leggera o anestesia locale;
  • litotrissia renale percutanea. Questa tecnica è utilizzata per rimuovere calcoli di dimensioni più grandi o in posizioni difficili da raggiungere con la litotrissia extracorporea. La procedura prevede l'inserimento di uno strumento chiamato nefroscopio attraverso una piccola incisione sulla schiena, direttamente nel rene. Il calcolo viene quindi frantumato e rimosso. La litotrissia renale percutanea è più invasiva rispetto a quella extracorporea, ma è molto efficace per i calcoli di grandi dimensioni;
  • uretrorenoscopia. Questo tipo di intervento è indicato per il trattamento dei calcoli localizzati nell'uretere. Durante la procedura, un endoscopio flessibile o rigido viene inserito attraverso l'uretra fino all'uretere, dove il calcolo viene individuato e frantumato con strumenti specifici o con l'ausilio di un laser. L'uretrorenoscopia è una procedura minimamente invasiva e può essere eseguita in anestesia locale o generale, a seconda delle circostanze;
  • intervento chirurgico a cielo aperto. È ormai raro e viene riservato solo a casi estremamente complessi in cui le altre tecniche non sono risultate efficaci o non sono praticabili. Prevede l'incisione dell'addome per accedere direttamente al rene o all'uretere e rimuovere il calcolo. Questo approccio è molto più invasivo e richiede un periodo di recupero più lungo.

La prevenzione è importante tanto quanto la cura perché consente di ridurre il rischio di formazione di nuovi calcoli, migliorando la qualità della vita e minimizzando le possibilità di recidiva. 

I comportamenti da adottare per prevenire i calcoli renali riguardano principalmente lo stile di vita e le abitudini alimentari:

  • aumentare l’assunzione di liquidi. Bere almeno 2-3 litri di acqua al giorno aiuta a diluire le sostanze presenti nelle urine che potrebbero cristallizzarsi e formare i calcoli;
  • seguire una dieta equilibrata. Ridurre l'assunzione di sale e proteine animali può contribuire a prevenire i calcoli renali. L'eccesso di sale aumenta la quantità di calcio nelle urine, mentre una dieta ricca di proteine animali può aumentare l'escrezione di acido urico, favorendo la formazione di calcoli. È consigliabile seguire una dieta ricca di frutta e verdura, che aiuta a mantenere equilibrato il pH delle urine; 
  • assumere citrato. L'acido citrico, presente negli agrumi come limoni e arance, può aiutare a prevenire la formazione di calcoli legando il calcio nelle urine e impedendone la cristallizzazione. L'assunzione di succo di limone diluito in acqua può essere un semplice accorgimento per aumentare l'apporto di citrato;
  • evitare l'abuso di integratori di calcio. Anche se il calcio è un minerale essenziale per la salute delle ossa, se assunto in quantità eccessive può aumentare il rischio di formazione di calcoli. È importante assumere il calcio principalmente attraverso la dieta e consultare il medico prima di utilizzare integratori;
  • svolgere attività fisica regolare. L'esercizio fisico può contribuire a migliorare la salute generale e a ridurre il rischio di formazione di calcoli. Aiuta a mantenere attivo il metabolismo e favorisce una corretta funzionalità renale.

Il trattamento dei calcoli renali può richiedere un intervento specialistico, a seconda della gravità del caso. È essenziale non sottovalutare i sintomi e rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante per individuare la soluzione terapeutica più adatta.

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