La chetosi è un processo metabolico che si verifica quando l'organismo, in carenza di carboidrati, inizia a utilizzare i grassi come fonte primaria di energia. Questo stato è caratterizzato dalla produzione di corpi chetonici, che diventano la principale risorsa energetica per il cervello e i muscoli. 

Solitamente associata a diete a basso contenuto di carboidrati come la dieta chetogenica, la chetosi può essere indotta anche da altre condizioni, tra cui digiuno prolungato.

Pur essendo uno stato naturale e, in alcuni contesti, desiderato, la chetosi può anche essere patologica, come nel caso del diabete non controllato, dove l'eccessiva produzione di corpi chetonici può portare a uno stato di chetoacidosi, una condizione grave che richiede assistenza medica immediata.

Scopri sintomi, cause e rimedi della chetosi.

Sintomi

Prima di passare in rassegna i sintomi della chetosi, è importante spiegare brevemente che cos’è la chetosi e distinguere tra chetosi fisiologica e patologica.

La chetosi è uno stato metabolico in cui l'organismo, a causa di una ridotta disponibilità di carboidrati, comincia a utilizzare i grassi come fonte di energia, producendo corpi chetonici. In condizioni normali, i livelli di chetoni nel sangue di una persona sana sono molto bassi, attorno a 0,1 mmol/dl. Quando l'organismo entra in uno stato di chetosi, come durante una dieta chetogenica o un digiuno prolungato, i livelli di chetoni possono salire a valori compresi tra 0,2 e 7 mmol/dl.

La chetosi fisiologica è generalmente considerata sicura per le persone sane ed è spesso associata a benefici terapeutici. Le diete chetogeniche sono state originariamente sviluppate come trattamenti per pazienti affetti da epilessia e altri disturbi neurologici resistenti ai farmaci. 

Oggi, il loro utilizzo si è esteso anche ad altre condizioni, come la sindrome metabolica, il diabete di tipo 2 (che differisce dal diabete di tipo 1, per il quale la chetosi può rappresentare un rischio serio), l'insulino-resistenza, la sindrome dell'ovaio policistico, la cefalea, l'Alzheimer e il morbo di Parkinson. In questi contesti, la chetosi indotta da un regime alimentare controllato può favorire il miglioramento dei sintomi e aiutare nella gestione della condizione.

La chetosi fisiologica è, quindi, un processo sicuro e naturale per molti individui, ma può diventare pericolosa nei soggetti non sani, conducendo a uno stato noto come chetosi patologica.

La chetosi patologica si verifica quando i meccanismi di controllo della produzione di corpi chetonici falliscono, portando a un eccessivo accumulo di questi composti nel sangue. Ciò avviene spesso in caso di diabete di tipo 1 non controllato o in soggetti affetti da alcolismo. 

In queste situazioni, il livello di chetoni nel sangue può raggiungere valori di circa 25 mmol/dl, causando un'alterazione pericolosa del pH sanguigno, con conseguente acidosi.

La chetoacidosi diabetica è una delle forme più comuni di chetosi patologica e si manifesta nei pazienti con diabete di tipo 1, dove la carenza di insulina impedisce il corretto controllo della produzione di corpi chetonici. 

Anche la chetoacidosi alcolica è una forma patologica della chetosi e può verificarsi nei soggetti affetti da alcolismo cronico, dove la produzione di insulina è insufficiente per gestire adeguatamente i livelli di chetoni. 

In entrambi i casi, la chetosi non viene frenata dai meccanismi fisiologici di regolazione, portando a un abbassamento del pH sanguigno fino a livelli acidi, con rischi gravi per la salute, tra cui il coma e la morte.

La chetosi fisiologica, quindi, può essere ben tollerata e avere effetti benefici nei soggetti che godono di un buono stato di salute, mentre quella patologica è potenzialmente letale e richiede assistenza medica immediata.

Quando una persona entra in uno stato di chetosi, soprattutto nelle prime fasi, può sperimentare una serie di sintomi. Questi sono generalmente transitori e tendono a manifestarsi nei primi giorni o nelle prime settimane dall'inizio del processo. 

Di seguito, i principali sintomi della chetosi:

  • aumento della diuresi. Durante la chetosi, l'organismo espelle una maggiore quantità di acqua attraverso l'urina perché l'utilizzo dei grassi come fonte energetica comporta un rilascio di corpi chetonici che devono essere eliminati. Questo aumento della diuresi è uno dei primi segnali che l'organismo sta entrando in uno stato di chetosi;
  • senso di sete. L'aumento della diuresi porta inevitabilmente a un incremento del senso di sete. Il corpo richiede più acqua per compensare la maggiore perdita di liquidi e mantenere un corretto equilibrio idrico;
  • bocca asciutta. La disidratazione può anche causare una sensazione di bocca asciutta. Questo sintomo è legato alla riduzione della saliva e al maggiore bisogno di idratazione dell'organismo;
  • nausea. È un sintomo relativamente comune nelle prime fasi della chetosi. Può essere causata dall'adattamento dell'organismo al nuovo stato metabolico e dalla presenza di corpi chetonici nel sangue;
  • mal di testa. È un altro sintomo frequente, spesso legato alla disidratazione e alla ridotta disponibilità di carboidrati. Il cervello, infatti, inizialmente risente della mancanza di glucosio, la sua principale fonte di energia, prima di adattarsi all'uso dei corpi chetonici;
  • stanchezza e senso di affaticamento. Durante i primi giorni di chetosi, è comune sentirsi stanchi e affaticati. Questo accade perché il corpo sta ancora imparando a utilizzare i grassi come fonte primaria di energia e ciò può comportare una riduzione temporanea delle prestazioni fisiche e mentali;
  • vertigini. Possono verificarsi a causa dell'equilibrio elettrolitico alterato e della riduzione della pressione sanguigna, entrambe conseguenze del processo di adattamento alla chetosi;
  • insonnia. Alcune persone possono sperimentare difficoltà nel dormire. Questo sintomo è spesso correlato ai cambiamenti nel metabolismo energetico e può migliorare man mano che l'organismo si abitua al nuovo stato;
  • stitichezza. La riduzione dell'apporto di fibre, comune nelle diete a basso contenuto di carboidrati, può portare a problemi di stitichezza;
  • inappetenza. I corpi chetonici hanno un effetto soppressivo sull'appetito, il che può essere utile per chi sta cercando di perdere peso, ma è importante assicurarsi di mantenere un apporto calorico adeguato per sostenere le esigenze energetiche dell'organismo;
  • alito o sudore dall’odore fruttato. L'alito acetonico e l'odore fruttato del sudore sono un segno distintivo della chetosi. Questo odore è causato dall'acetone, uno dei corpi chetonici prodotti durante la chetosi, che viene eliminato attraverso il respiro e la sudorazione.

Per verificare se ci si trova effettivamente in uno stato di chetosi, esistono diversi metodi di misurazione. Il più accurato consiste nella misurazione dei corpi chetonici nel sangue, utilizzando appositi dispositivi che permettono di rilevare la concentrazione di chetoni. 

Un altro metodo è la rilevazione dei chetoni nel respiro, tramite l'analisi dell'acetone nell'alito, oppure la misurazione dei chetoni nelle urine con appositi strip reattivi. Ciascuno di questi metodi può fornire indicazioni utili per confermare l'ingresso in uno stato di chetosi e monitorare la sua evoluzione nel tempo.

Cause

Nella maggior parte dei casi, la causa della chetosi è l’adozione di un regime alimentare chetogenico, per ottenere benefici legati alla perdita di peso o per il trattamento di alcune condizioni mediche specifiche (sindrome metabolica, diabete di tipo 2, insulino-resistenza, sindrome dell’ovaio policistico, cefalea, Alzheimer, morbo di Parkinson, …).

Un'altra causa comune è il digiuno prolungato. Durante il digiuno, l'organismo esaurisce rapidamente le sue riserve di glicogeno, la forma di deposito dei carboidrati. Una volta che queste riserve sono state consumate, il corpo inizia a cercare altre fonti di energia e passa quindi all'utilizzo dei grassi. Questo processo porta alla produzione di corpi chetonici e, di conseguenza, allo stato di chetosi. 

Il digiuno può essere intenzionale, come nel caso del digiuno intermittente o terapeutico, oppure involontario (mancanza di accesso al cibo). La chetosi durante il digiuno è una risposta adattativa naturale dell'organismo, che permette di mantenere un adeguato livello di energia per il cervello e altri organi vitali durante periodi di scarsa disponibilità alimentare.

In altri casi, però, la causa della chetosi è da rintracciare nella presenza di malattie sottostanti, che compromettono la capacità dell'organismo di regolare i livelli di corpi chetonici nel sangue, come il diabete di tipo 1 e l'alcolismo cronico. 

Queste situazioni sono particolarmente pericolose perché i meccanismi di controllo della produzione di chetoni non funzionano correttamente, con conseguente rischio di sviluppare una chetoacidosi, uno stato potenzialmente letale.

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina. L'insulina è un ormone fondamentale per il metabolismo dei carboidrati perché facilita l'ingresso del glucosio nelle cellule, dove viene utilizzato come fonte di energia. Quando l'insulina è carente o assente, il glucosio non può essere utilizzato efficacemente dalle cellule e il corpo è costretto a cercare fonti alternative di energia.

In assenza di insulina, l'organismo inizia a metabolizzare i grassi per produrre energia, portando alla produzione di corpi chetonici e allo sviluppo della chetosi. Tuttavia, nei pazienti con diabete di tipo 1, questo processo può diventare rapidamente incontrollato perché manca il meccanismo di feedback che normalmente limita la produzione di corpi chetonici. L'insulina, infatti, svolge un ruolo fondamentale nel frenare la produzione di chetoni e senza di essa i livelli di chetoni nel sangue possono aumentare in modo pericoloso, portando alla chetoacidosi diabetica.

La chetoacidosi diabetica è una condizione grave in cui i livelli di chetoni nel sangue diventano talmente elevati da causare un'alterazione dell'equilibrio acido-base dell'organismo, abbassando il pH del sangue e rendendolo acido. Se non trattata tempestivamente, la chetoacidosi diabetica può portare al coma e persino alla morte.

L'alcolismo cronico è un'altra causa della chetosi patologica. Nei soggetti affetti da alcolismo, la chetosi può verificarsi a causa della combinazione di diversi fattori metabolici, tra cui la malnutrizione, l'assunzione eccessiva di alcol e la ridotta produzione di insulina. 

L'alcol ha un effetto diretto sul metabolismo dei carboidrati, inibendo la gluconeogenesi, il processo attraverso il quale il fegato produce glucosio a partire da altre fonti, come gli amminoacidi e il glicerolo. Questo comporta una ridotta disponibilità di glucosio nel sangue, costringendo l'organismo a utilizzare i grassi come fonte di energia e portando alla produzione di corpi chetonici.

Inoltre, l'assunzione cronica di alcol può compromettere la funzione pancreatica, riducendo la produzione di insulina. Come nel caso del diabete di tipo 1, la ridotta disponibilità di insulina impedisce un controllo efficace della produzione di corpi chetonici, portando a un aumento incontrollato dei livelli di chetoni nel sangue. La combinazione di malnutrizione, ridotta produzione di glucosio e carenza di insulina crea le condizioni ideali per lo sviluppo della chetoacidosi alcolica, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita.

Rimedi

I rimedi per la chetosi variano in base al fatto che ci si trovi in uno stato di chetosi fisiologica o patologica, ovvero a seconda che il fenomeno sia volontario e controllato oppure clinicamente pericoloso.

Nel caso della chetosi fisiologica, che si verifica in seguito all'adozione di un regime alimentare chetogenico o a un digiuno prolungato, il modo migliore per uscire dallo stato di chetosi è reintrodurre gradualmente i carboidrati nella dieta per evitare effetti collaterali indesiderati, come picchi glicemici o disturbi gastrointestinali. 

È importante aumentare il consumo di carboidrati complessi, come cereali integrali, frutta e verdura perché favoriscono il ritorno del metabolismo a uno stato normale. Inoltre, è fondamentale essere seguiti da uno specialista, come un nutrizionista o un medico, che possa monitorare la transizione e garantire che avvenga in modo sicuro, evitando eventuali complicazioni.

Per coloro che seguono un regime alimentare chetogenico per motivi terapeutici, è altrettanto importante consultare uno specialista per valutare se e quando interrompere la dieta e passare a un regime alimentare più bilanciato. Questo vale soprattutto per i pazienti che utilizzano la dieta chetogenica per gestire condizioni come l'epilessia o altre malattie neurologiche, dove l'interruzione della dieta potrebbe portare alla ricomparsa dei sintomi.

Nel caso della chetosi patologica - diabetica o alcolica - il rimedio consiste nel trattamento della patologia sottostante. Lo stato di chetosi non può essere risolto semplicemente modificando la dieta, ma richiede un intervento medico immediato per stabilizzare il paziente e prevenire complicazioni gravi.

Per la chetosi diabetica, il trattamento si concentra sulla somministrazione di insulina, per correggere l'acidosi e normalizzare i livelli di glucosio e chetoni nel sangue, e di fluidi, per risolvere la disidratazione e ripristinare l'equilibrio elettrolitico, che può essere alterato a causa della diuresi eccessiva. 

È fondamentale che i pazienti con diabete di tipo 1 siano costantemente monitorati per prevenire episodi di chetoacidosi e gestire correttamente il loro regime insulinico.

In caso di chetosi alcolica, il trattamento prevede la somministrazione di fluidi, glucosio ed elettroliti. Il glucosio è fondamentale per interrompere la produzione di corpi chetonici, mentre i fluidi aiutano a correggere la disidratazione e ripristinare l'equilibrio elettrolitico compromesso. 

Il trattamento dell'alcolismo è una parte fondamentale della gestione della chetoacidosi alcolica. È necessario affrontare la dipendenza dall'alcol con un supporto medico e psicologico adeguato, per guarire e prevenire ricadute.

Come è chiaro, che si tratti di un percorso volontario per migliorare il proprio stato di salute o di una situazione di emergenza medica, la gestione della chetosi richiede attenzione, prudenza e il supporto di professionisti qualificati.

Copyright © 2024 - Amicafarmacia è una società di Talea Group S.p.a. | Via Marco Polo 190 - 55049 Viareggio (LU) - P.IVA 02072180504, Iscritta CCIAA di Lucca REA LU-219335. Autorità competente e di Vigilanza: ASL TO5