Le ustioni sono lesioni più o meno estese dello strato più superficiale della cute (epidermide) e, talvolta, anche dei tessuti sottostanti, causate dal contatto con fonti di calore ad elevata temperatura, agenti fisici o chimici.

Le proteine che compongono i vari strati della pelle cominciano a denaturarsi e a perdere la loro fisiologia, sfaldandosi. Si formano edemi ed eritemi e, nei casi più gravi, deplezioni di liquidi che provocano un’alterazione di organi e tessuti.

Indipendentemente dalla gravità della lesione, le ustioni devono sempre essere adeguatamente trattate. Quelle lievi e superficiali guariscono in pochi giorni e non richiedono particolari cure mediche. Quelle più profonde ed estese, invece, rendono necessario un intervento medico tempestivo per evitare complicanze che potrebbero compromettere la salute del paziente.

Sintomi

I sintomi delle ustioni variano a seconda della gravità della lesione, determinata in base alla sua profondità. A questo proposito, è possibile distinguere tra ustioni di:

  • primo grado;
  • secondo grado;
  • terzo grado.

Le ustioni di primo grado sono lesioni che interessano lo strato più superficiale della cute, l’epidermide. La funzione di barriera della pelle non viene compromessa, così come la salute generale del paziente. La guarigione richiede pochi giorni, circa 7 o 10, e termina con desquamazioni superficiali che non lasciano cicatrici sulla cute.

I sintomi delle ustioni di primo grado, in genere di lieve entità, sono:

  • arrossamento della pelle;
  • gonfiore;
  • dolore al tatto;
  • bruciore;
  • ispessimento cutaneo;
  • surriscaldamento della zona colpita.

L'arrossamento della pelle, o eritema, è la reazione immediata all’ustione. Quando l'epidermide è esposta al calore, i vasi sanguigni superficiali si dilatano e il flusso sanguigno aumenta. Questo dà origine al rossore, generalmente circoscritto all'area colpita dalla lesione.

Un altro sintomo è l’edema. Quando i tessuti vengono danneggiati, il corpo risponde rilasciando sostanze chimiche che causano un aumento della permeabilità dei vasi sanguigni. Questo permette al plasma di fuoriuscire nei tessuti circostanti, causando gonfiore. L'edema è una risposta infiammatoria e rappresenta il tentativo del corpo di proteggere l'area lesionata.

Il dolore al tatto è un sintomo comune delle ustioni di primo grado. La lesione da calore, infatti, può colpire le terminazioni nervose presenti nei tessuti, rendendole più sensibili. Anche un leggero tocco può causare fastidio, poiché i nervi inviano segnali al cervello in risposta a questo stimolo.

La sensazione di bruciore si manifesta quando i tessuti sono danneggiati e i recettori della pelle inviano questo segnale al cervello. L'ispessimento cutaneo rappresenta un tentativo del corpo di riparare il danno causato dall'ustione. In risposta all'infiammazione, l'epidermide può ispessirsi per proteggere il tessuto sottostante e favorire la guarigione.

L'ustione può causare il surriscaldamento della zona colpita. Questa sensazione è dovuta all'infiammazione e all'iperemia locale, che comportano un aumento del flusso sanguigno e rendono l’area lesionata calda al tatto.

Le ustioni di secondo grado, invece, sono lesioni che interessano lo strato più superficiale della pelle e lo strato di tessuto immediatamente sottostante, il derma. Queste vengono distinte in semplici e profonde. Le prime, similmente a quelle di primo grado, si risolvono rapidamente con esito favorevole, anche se richiedono tempi di guarigione maggiori; le seconde, invece, tendono a guarire molto lentamente e con esiti cicatriziali anche gravi.

I principali sintomi associati alle ustioni di secondo grado sono:

  • arrossamento della pelle;
  • gonfiore;
  • dolore molto intenso e persistente;
  • ipersensibilità cutanea;
  • vescicole o bolle.

L'arrossamento è uno dei primi segni visibili delle ustioni di secondo grado. Questo è dovuto all'infiammazione dei vasi sanguigni e al maggior afflusso di sangue nell'area colpita. La pelle può apparire rossastra e calda al tatto.

Il gonfiore è una risposta naturale del corpo all'ustione. I vasi sanguigni diventano più permeabili e il plasma fuoriesce nei tessuti circostanti. Questo provoca gonfiore, che può essere anche molto doloroso e rendere l'area tesa o rigida.

Le ustioni di secondo grado sono spesso accompagnate da un dolore più acuto rispetto a quelle di primo grado. Questo perché le lesioni sono più profonde e colpiscono i nervi, generando dolore intenso e persistente.

L'ipersensibilità cutanea è un altro sintomo comune di questo tipo di ustioni. Si verifica perché i nervi della zona danneggiata diventano più sensibili. Anche il minimo contatto o sfioramento può causare fastidio.

Le ustioni di secondo grado spesso causano la comparsa di vescicole o bolle sulla pelle. Queste sono piene di fluido sieroso e possono variare in dimensione. Si formano quando l'epidermide viene danneggiata ma il derma rimane intatto. Svolgono un ruolo importante nella guarigione perché proteggono l'area lesionata da infezioni e favoriscono la rigenerazione dei tessuti.

Le ustioni di terzo grado sono lesioni molto gravi che interessano tutti gli strati della pelle, determinandone la completa distruzione. Possono coinvolgere il tessuto adiposo e muscolare e, nei casi più gravi, anche le ossa. 

Quando la lesione è causata da fiamme o dal contatto con oggetti roventi, sulla pelle si formano croste secche e nere. Se l’ustione, invece, è provocata da liquidi bollenti, la cute si presenta molle e biancastra.

Paradossalmente, per via della carbonizzazione delle terminazioni nervose presenti nel derma, il dolore non è considerato un sintomo tipico delle ustioni di terzo grado. Può essere lieve, ma nella maggior parte dei casi è completamente assente. La zona del corpo colpita diventa insensibile ad ogni tipo di stimolo.

Sono assenti anche vescicole e bolle perché i tessuti perdono il loro spessore. Il sintomo caratteristico delle ustioni di terzo grado è l’escara, ovvero la formazione di croste piene di siero, sangue o pus. Questa è la conseguenza della morte delle cellule mediante necrosi. A seconda dell’agente che causa la lesione, la cute può apparire carbonizzata, cioè rigida e asciutta, o macerata, ovvero umida e molle.

Le ustioni di terzo grado richiedono un tempo di guarigione molto lungo e lasciano cicatrici permanenti.

È importante sottolineare che la gravità delle ustioni dipende non solo dalla profondità della lesione, ma anche da:

  • estensione della zona lesa. Più è estesa la zona colpita dall’ustione, maggiore e più insidioso è il pericolo di vita dell’ustionato;
  • area anatomica interessata. Le zone ricoperte di peli o da uno strato cutaneo più spesso proteggono in modo più efficace dalle lesioni da calore rispetto alle aree rivestite da pelle sottile, come le pieghe articolari;
  • condizioni generali dell’infortunato (età, condizioni fisiche, malattie preesistenti). I bambini piccoli e gli anziani sono i soggetti più a rischio. Fattori aggravanti sono la compresenza di traumi cranici, fratture o disidratazione. Particolarmente pericolosa è la presenza di malattie quali diabete o cardiomiopatia.

Cause

Le cause delle ustioni, in base all’agente eziologico che determina la lesione, possono essere distinte in:

  • fisiche o termiche;
  • chimiche o caustiche;
  • elettriche;
  • radioattive.

Le ustioni da agenti fisici o termici sono le più comuni e possono derivare da una vasta gamma di situazioni. Sono causate dal contatto della pelle con fiamme libere, corpi metallici roventi, come il ferro da stiro o i fornelli, calore prodotto dal fuoco, vapori caldi, liquidi bollenti, come l’olio che frigge o l’acqua portata ad ebollizione, o altri oggetti molto caldi.

In tutti questi casi, la struttura e la funzionalità dei tessuti superficiali viene alterata, fino a provocare la morte delle cellule, la coagulazione delle proteine, il danneggiamento dei vasi sanguigni e, nei casi più gravi, la carbonizzazione dei tessuti. 

Anche le temperature molto rigide possono causare lesioni di questo tipo, che prendono il nome di ustioni da congelamento. Non sono provocate dal contatto con una fonte di calore, ma dall’esposizione prolungata a temperature estremamente basse. Il freddo intenso agisce sui tessuti favorendo la formazione di cristalli di ghiaccio all’interno delle cellule e nei vasi sanguigni. 

Le lesioni possono variare da ustioni di primo grado con danni superficiali alla pelle, come il congelamento delle dita delle mani o dei piedi, a ustioni di secondo grado con danni più profondi e formazione di vesciche. Nei casi più gravi, possono verificarsi danni estesi ai tessuti e alle strutture sottostanti.

Le ustioni da sostanze chimiche o caustiche possono provocare gravi alterazioni dei tessuti. Queste, infatti, seppur limitate alla zona di contatto con l’agente eziologico, tendono ad essere piuttosto profonde. Si fa riferimento, per esempio, al contatto con la candeggina, l’acido muriatico, l’ammoniaca o la soda caustica. Ad essere più a rischio sono i lavoratori di stabilimenti industriali dove vengono trattati prodotti chimici.

Le ustioni da elettricità sono causate dal calore generato dalla corrente elettrica durante il suo passaggio all’interno del corpo, tra il punto di ingresso e quello di uscita. Si tratta, in genere, di lesioni apparentemente limitate ma che, nei casi più gravi, possono determinare una necrosi dei tessuti molto profonda e piuttosto estesa. Questa condizione può verificarsi nei casi di folgorazione da prese elettriche, cavi elettrici o elettrodomestici.

Le ustioni da agenti radianti, infine, sono causate da radiazioni ionizzanti, esposizioni prolungate e non protette ai raggi UV o dal contatto della pelle con qualsiasi altra sorgente di UVA, comprese le lampade abbronzanti. Il risultato sono lesioni di entità variabile, in base al tempo di esposizione all’agente radiante.

Indipendentemente dalla causa dell’ustione, se i sintomi non regrediscono nel giro di pochi giorni, non accennano a migliorare o addirittura peggiorano, è fondamentale rivolgersi al medico per evitare complicazioni che potrebbero compromettere lo stato di salute.

Questo vale soprattutto se ad essere colpiti sono anziani o bambini e anche se la lesione è un’ustione di primo grado. Ustioni di primo grado al viso, all’inguine o ai piedi, per esempio, tendono a guarire più lentamente rispetto alle scottature localizzate in altre parti del corpo e, per questo, richiedono una cura maggiore. Anche le lesioni lievi meritano un’attenzione medica approfondita perché possono aggravarsi e favorire lo sviluppo di infezioni.

La diagnosi consiste nell’anamnesi e nell’esame obiettivo della zona ustionata. Nello specifico, durante la visita, il medico di base o il dermatologo valuta l’estensione dell’ustione, in termini di profondità, eventuale coinvolgimento di parti del corpo particolarmente sensibili che richiedono un trattamento immediato (occhi, naso, bocca) e segni di infezioni, come edema grave o fuoriuscita di pus.

Generalmente, non occorrono altri approfondimenti diagnostici. Tuttavia, nei casi più gravi, possono essere necessari esami del sangue o delle urine. Nei pazienti con ustioni estese, il medico tiene sotto controllo la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e il volume di urina per valutare l’entità della disidratazione o dello shock e la necessità di liquidi per via endovenosa. Gli esami del sangue servono per monitorare gli elettroliti e la conta ematica. Talvolta, si rendono necessari anche esami elettrocardiografici e radiografici del torace. 

In caso di ustioni di terzo grado, il processo diagnostico è lo stesso. Tuttavia, il medico che assiste l’infortunato deve prima di tutto controllare le sue funzioni vitali. Fatto ciò, può procedere con la valutazione obiettiva dell’ustione.

Quali sono le complicanze associate alle ustioni? La pelle, quando viene lesa da un’ustione, aumenta in modo eccessivo la dispersione di liquidi organici per difendersi, fino a compromettere la sopravvivenza dell’ustionato. Ad aggravare la situazione c’è anche il passaggio di liquidi dal sangue agli spazi interstiziali a causa dell’infiammazione. La disidratazione, associata alla riduzione del flusso sanguigno, può causare ipotensione o shock.

Le ustioni compromettono anche un’altra importantissima funzione della cute, ovvero quella di barriera protettiva contro gli agenti batterici. Questi ultimi possono penetrare in profondità, grazie anche al calo delle difese immunitarie dovuto alla grave sofferenza organica, favorendo lo sviluppo di infezioni.

Un’altra complicanza è il catabolismo proteico e adiposo, che può causare una rapida perdita di peso. La situazione, se non opportunamente gestita, può comportare uno stato di malnutrizione grave e compromettere la sopravvivenza dell’ustionato.

Rimedi e cure per le ustioni

I rimedi e le cure per le ustioni variano in base alla gravità e alla causa della lesione.

In caso di ustione di primo grado, è possibile alleviare gonfiore e dolore applicando impacchi di acqua fredda sulla zona colpita. Questi devono essere lasciati in posizione per circa 15 minuti. In alternativa, è possibile immergere la parte del corpo ustionata in una bacinella di acqua fresca.

Se questo non basta, si può optare per l’applicazione di una crema anestetica. Nei casi più gravi, il medico può prescrivere l’assunzione di un antinfiammatorio non steroideo ad azione analgesica, come ibuprofene o paracetamolo. 

Da evitare l’applicazione di ghiaccio perché potrebbe aggravare l’ustione. Nel caso in cui la lesione fosse causata dal contatto con una sostanza chimica, bisogna evitare il contatto con l’acqua per non danneggiare ulteriormente i tessuti. 

Le ustioni di secondo grado, a differenza di quelle di primo grado, richiedono sempre l’intervento medico per evitare infezioni o eventuali complicanze. In attesa della visita medica, è opportuno raffreddare la zona ustionata per abbassare la temperatura. Anche in questo caso, si consiglia di immergerla in una bacinella di acqua fresca. Il contatto con l’acqua è da evitare in caso di ustione da agente chimico.

Per evitare di stressare ulteriormente l’area lesionata, è consigliato rimuovere eventuali indumenti o accessori. Se i vestiti rimangono attaccati alla pelle, però, non bisogna staccarli per non provocare ulteriori danni.

In questo caso, per alleviare i sintomi e accelerare il processo di guarigione, è prevista l’assunzione di farmaci per via orale. I più indicati sono antipiretici, antinfiammatori non steroidei e anestetici.

Se il medico lo ritiene opportuno, in caso di sospetta infezione o per prevenzione, può prescrivere una terapia antibiotica o indicare l’uso di garze medicate o pomate che contengono ingredienti quali acido ialuronico o fitostimoline, efficaci per favorire il processo di rigenerazione cutanea.

A differenza delle ustioni di primo e secondo grado, quelle di terzo grado sono di pertinenza esclusivamente medica. L’ustionato deve recarsi immediatamente al Pronto Soccorso per ricevere tutte le cure di cui necessita.

In attesa del ricovero, è necessario:

  • allontanare l’infortunato dall’agente ustionante;
  • rimuovere gli indumenti entrati in contatto con liquidi bollenti o sostanze chimiche;
  • raffreddare la zona lesionata con acqua fresca, facendo attenzione ad evitare il contatto con l’acqua se l’ustione è causata da un agente chimico;
  • proteggere dalle contaminazioni esterne l’area colpita, utilizzando materiale sterile per la medicazione o biancheria pulita e bagnata;
  • non applicare ghiaccio;
  • non rimuovere gli indumenti nel caso in cui siano attaccati alla pelle;
  • non applicare alcun tipo di prodotto sull’ustione.

In ospedale, la terapia medica prevede l’assunzione di farmaci per alleviare i sintomi e prevenire complicanze, quali infezioni o disidratazione, e, successivamente, la rimozione dei tessuti necrotici tramite trattamento chirurgico.

L’intervento chirurgico è previsto quando l’ustione è talmente grave da obbligare all’asportazione del tessuto morto. Questo si verifica non solo in caso di ustioni di terzo grado che non guariscono spontaneamente, ma anche in caso di ustioni di secondo grado particolarmente profonde.

La pelle è l’organo più esteso del corpo e svolge l’importante funzione di proteggere il nostro organismo dagli agenti esterni. Ogni danno, piccolo o grande che sia, deve essere trattato con attenzione.

Le ustioni non devono mai essere sottovalutate, anche quelle di primo grado, soprattutto quando la guarigione tarda ad arrivare o sembra che sia in corso un’infezione. Se ad essere colpite sono aree sensibili del corpo, come bocca, viso o genitali, o l’ustione si manifesta con sintomi particolarmente gravi, è opportuno rivolgersi immediatamente al proprio medico.

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