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Colica renale: sintomi, cause e rimedi
La colica renale è un dolore acuto e intenso causato dalla presenza di calcoli nei reni, aggregati di sali minerali, composti organici e altre sostanze normalmente presenti nelle urine che, accumulandosi e cristallizzandosi, possono ostruire le vie urinarie.
Il dolore associato alla colica renale - spesso paragonato per intensità a quello del parto - è dovuto al movimento dei calcoli, che dalle vie urinarie si spostano negli ureteri, causando un'ostruzione parziale o totale che impedisce il normale flusso dell'urina.
Questa condizione può essere estremamente debilitante e richiede un intervento immediato per alleviare il dolore ed evitare complicazioni. Il trattamento prevede l’assunzione di farmaci antinfiammatori e antispastici per alleviare i sintomi fino all’espulsione spontanea dei calcoli, ma nei casi più gravi potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico.
Sintomi
Il sintomo principale della colica renale è un dolore improvviso e molto intenso, localizzato solitamente nella parte bassa della schiena. Questo insorge in maniera brusca ed è spesso descritto come uno dei più forti che una persona possa sperimentare.
Può avere un andamento irregolare, alternando picchi di estrema intensità con momenti di breve sollievo. Tale dolore tende a irradiarsi verso il basso ventre, l'inguine e i genitali, in relazione alla progressione del calcolo lungo l'uretere, causando fitte e spasmi che possono rendere la condizione insopportabile. In alcuni casi, il dolore può essere anticipato da una sensazione di malessere generale.
L'irritazione delle pareti degli ureteri e la pressione che il calcolo esercita sui tessuti circostanti sono le principali cause del dolore, che spesso è accompagnato da altri sintomi, altrettanto debilitanti, quali:
- dolore o difficoltà a urinare. Questo è dovuto all'ostruzione parziale o totale del flusso urinario da parte dei calcoli. Il dolore è spesso descritto come una sensazione di bruciore, mentre il flusso dell'urina può risultare ridotto o interrotto;
- sangue nelle urine. È un altro sintomo frequente della colica renale. I calcoli, muovendosi attraverso le vie urinarie, possono graffiare o irritare le pareti dell'uretere, provocando lesioni che causano il sanguinamento. L'urina può apparire rosata, rossa o marrone, oppure il sangue può essere visibile solo tramite analisi di laboratorio. La presenza di sangue è spesso un segnale della gravità dell'irritazione o del danno causato dai calcoli;
- nausea e vomito. Le cause sono l’intensità del dolore e l'attivazione del sistema nervoso autonomo. Il dolore estremo stimola una risposta riflessa che provoca nausea e vomito, che in alcuni casi può diventare persistente. Questi sintomi peggiorano la sensazione di malessere generale e possono portare a disidratazione;
- urine maleodoranti. In alcuni casi, le urine possono avere un odore sgradevole, spesso associato a un'infezione batterica. Quando il calcolo blocca il normale flusso dell'urina, si crea un ambiente favorevole alla crescita dei batteri, che può portare a un'infezione delle vie urinarie;
- sudorazione. Il dolore acuto può innescare una risposta da parte del sistema nervoso simpatico, provocando sudorazione profusa, spesso accompagnata da una sensazione di freddo e brividi. Questa reazione è il modo in cui il corpo cerca di affrontare e gestire il dolore;
- pallore. È un altro segno clinico osservabile durante un episodio di colica renale. La vasocostrizione, ovvero il restringimento dei vasi sanguigni, è una risposta del corpo al dolore intenso e provoca una riduzione del flusso di sangue alla pelle, rendendo la persona visibilmente pallida;
- tachicardia. Il dolore acuto può anche causare un aumento della frequenza cardiaca. È una risposta fisiologica allo stress e al dolore, con il cuore che pompa più velocemente per fornire un maggiore apporto di sangue e ossigeno ai muscoli e agli organi. Questo sintomo, insieme all'ansia generata dall'episodio doloroso, può rendere l'attacco di colica renale ancora più spaventoso per il paziente.
Se i sintomi appena citati sono accompagnati da febbre alta, brividi e sudorazione fredda e abbondante, è possibile che vi sia un'infezione. Questo può accadere quando un calcolo ostruisce completamente l'uretere, causando il ristagno di urina nel rene.
Il dolore intenso e debilitante della colica renale rende spesso impossibile svolgere le normali attività quotidiane. Le persone colpite possono essere costrette a interrompere le loro attività e a cercare assistenza medica immediata.
Non tutti i calcoli renali, però, causano coliche. Quelli molto piccoli possono passare attraverso le vie urinarie senza causare dolore o altri sintomi rilevabili. Tuttavia, quando i calcoli raggiungono una dimensione tale da bloccare il flusso urinario o da irritare le vie urinarie, i sintomi della colica renale si manifestano in tutta la loro severità. La gravità degli stessi dipende dalla dimensione del calcolo, dalla sua posizione e dal grado di ostruzione che provoca.
Cause
La causa principale della colica renale è la presenza di calcoli nei reni. Questi ultimi sono aggregati di sali minerali, composti organici e altre sostanze normalmente presenti nelle urine che, quando superano il loro limite di solubilità, iniziano a cristallizzarsi.
Questi aggregati possono rimanere nei reni senza causare sintomi per un periodo prolungato, ma nel momento in cui si muovono nelle vie urinarie possono causare una colica renale.
Il movimento del calcolo all'interno degli ureteri provoca un'ostruzione che blocca il normale flusso dell'urina, generando pressione all'interno del rene e causando il dolore intenso tipico della colica renale.
Il passaggio del calcolo provoca anche irritazione delle pareti interne degli ureteri. Questa scatena una reazione infiammatoria e spasmi muscolari, che contribuiscono a intensificare il dolore.
La formazione dei calcoli può essere influenzata da diversi fattori di rischio, tra cui la scarsa assunzione di liquidi, l'elevato consumo di alimenti ricchi di ossalati (come cioccolato, spinaci e barbabietole), una dieta ricca di proteine animali, l'obesità e alcune condizioni metaboliche come l'iperparatiroidismo. Alcune persone hanno una predisposizione genetica a sviluppare calcoli renali, il che significa che possono essere più inclini all’insorgenza di questo disturbo rispetto ad altre.
Sebbene le coliche renali, nella maggior parte dei casi, siano dovute alla presenza di calcoli nei reni, in casi più rari possono avere altre cause. Ad esempio, la formazione di coaguli di sangue all'interno delle vie urinarie può provocare un'ostruzione simile a quella dei calcoli. Questi coaguli possono formarsi in seguito a un sanguinamento nel tratto urinario superiore, che può derivare da traumi, interventi chirurgici o condizioni patologiche come tumori renali. Quando un coagulo si sposta e blocca l'uretere può causare la colica renale e richiedere un intervento medico tempestivo per ripristinare il normale flusso dell'urina.
Per quanto riguarda la diagnosi, uno dei primi esami da fare è l'analisi delle urine, che serve a rilevare la presenza di sangue, cristalli, infezioni o altre anomalie che possono indicare la presenza di calcoli o infezioni delle vie urinarie. L'analisi delle urine può anche aiutare a determinare il tipo di calcoli presenti, fornendo informazioni preziose per prevenire la formazione di nuovi calcoli in futuro.
L'ecografia è un altro strumento diagnostico di primaria importanza nella valutazione della colica renale. Questo esame utilizza ultrasuoni per creare immagini dei reni e delle vie urinarie, permettendo di identificare la presenza di calcoli, la loro posizione e le loro dimensioni.
Inoltre, l'ecografia consente di valutare se il rene sta subendo sofferenza a causa del ristagno di urina dovuto all'ostruzione. Può anche individuare a quale altezza si è bloccato il calcolo, fornendo informazioni fondamentali per il trattamento.
L'ecografia è particolarmente utile perché non è invasiva e non espone il paziente a radiazioni ionizzanti, rendendola una scelta preferibile per le persone che devono evitare l'esposizione a radiazioni, come le donne in gravidanza.
La tomografia computerizzata (TAC), con o senza mezzo di contrasto, è considerata il gold standard per la diagnosi dei calcoli renali in caso di colica renale. La TAC fornisce immagini dettagliate e tridimensionali dell'apparato urinario, permettendo di visualizzare con precisione i calcoli, anche quelli di piccole dimensioni che potrebbero non essere visibili con altri esami.
La TAC senza mezzo di contrasto è spesso utilizzata per identificare rapidamente la presenza di calcoli, mentre la TAC con mezzo di contrasto può fornire informazioni aggiuntive sul flusso del sangue e sul funzionamento dei reni.
Questo esame è particolarmente utile per valutare l'entità dell'ostruzione e pianificare un trattamento mirato, soprattutto nei casi in cui si sospettano complicazioni o quando altri esami non hanno fornito risultati soddisfacenti.
Rimedi
I rimedi per la colica renale variano in base alle dimensioni dei calcoli presenti nei reni e alla possibilità che essi vengano espulsi spontaneamente.
Quando i calcoli che causano la colica sono di piccole dimensioni e possono essere espulsi spontaneamente, il trattamento si concentra principalmente sulla gestione del dolore, che può essere estremamente intenso e debilitante.
A tal fine, vengono utilizzati analgesici specifici, tra cui antinfiammatori non steroidei (FANS). Questi farmaci non solo riducono il dolore, ma contribuiscono anche a diminuire l'infiammazione a livello delle vie urinarie, facilitando il passaggio del calcolo. In alcuni casi, il dolore può essere così severo da richiedere l'uso di oppioidi, come la morfina, sotto stretta supervisione medica.
Oltre agli antidolorifici, spesso vengono prescritti antispastici, che aiutano a rilassare la muscolatura liscia dell'uretere, migliorando il flusso dell'urina e agevolando il movimento del calcolo verso l'esterno.
Inoltre, per favorire l’espulsione spontanea del calcolo è importante riposarsi e mantenersi idratati. Bere abbondanti quantità di acqua (almeno 2-3 litri al giorno) aiuta a spingere il calcolo verso l'esterno.
Una corretta alimentazione è altrettanto importante. Sebbene durante un episodio acuto possa essere difficile concentrarsi sul cibo, è fondamentale seguire una dieta equilibrata che non sovraccarichi i reni. In particolare, è consigliabile evitare alimenti ricchi di ossalati e ridurre l'assunzione di proteine animali, che aumentano l'acidità dell'urina e possono favorire la formazione di nuovi calcoli.
Quando l'espulsione spontanea dei calcoli non è possibile o i calcoli sono troppo grandi per passare attraverso le vie urinarie, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Esistono diverse tecniche per rimuovere o frammentare i calcoli renali:
- litotrissia extracorporea a onde d'urto. Questa tecnica utilizza onde d'urto per frammentare i calcoli in pezzi più piccoli, che possono poi essere espulsi più facilmente con l'urina. È una procedura non invasiva e viene generalmente eseguita in regime ambulatoriale. È particolarmente indicata per calcoli di dimensioni medio-piccole;
- litotrissia renale percutanea. Questa procedura viene utilizzata per i calcoli più grandi, generalmente superiori a 2 cm, o per quelli localizzati in zone del rene difficili da raggiungere. Consiste nell'inserimento di un piccolo tubo attraverso la pelle fino al rene, attraverso il quale vengono inseriti strumenti per frantumare e rimuovere i calcoli. È un intervento più invasivo, richiede anestesia generale e una breve degenza ospedaliera;
- uretrorenoscopia. Questa tecnica viene utilizzata per i calcoli che si trovano nell'uretere o nel rene. Un endoscopio viene introdotto attraverso l'uretra fino all'uretere, dove si trovano i calcoli. Utilizzando strumenti miniaturizzati, il chirurgo può frantumare e rimuovere i calcoli;
- trattamento chirurgico a cielo aperto. Questo tipo di intervento è ormai raro e vi si ricorre solo in casi estremi, quando tutte le altre tecniche non sono praticabili o non hanno avuto successo. Consiste in un intervento chirurgico tradizionale, in cui il chirurgo accede direttamente al rene o all'uretere per rimuovere i calcoli.
Per ridurre il rischio di formazione di nuovi calcoli e prevenire altri episodi di colica renale, è fondamentale adottare una serie di accorgimenti, tra cui:
- bere abbondanti quantità di acqua. L'idratazione è essenziale per prevenire la formazione di calcoli. Bere almeno 2-3 litri di acqua al giorno aiuta a diluire l'urina e a ridurre la concentrazione di minerali che possono formare calcoli;
- evitare alimenti ricchi di ossalati. Alcuni alimenti, come spinaci, rabarbaro, noci e cioccolato, contengono elevate quantità di ossalati, che possono contribuire alla formazione di calcoli. È consigliabile limitarne il consumo, soprattutto per chi ha una predisposizione alla formazione di calcoli di ossalato di calcio;
- ridurre l'assunzione di sale. Un'elevata assunzione di sodio aumenta la quantità di calcio che viene espulso attraverso le urine, aumentando il rischio di formazione di calcoli. Ridurre il consumo di sale e di alimenti processati può contribuire a prevenire questo rischio;
- limitare il consumo di proteine animali. Queste aumentano l'acidità delle urine, favorendo la formazione di calcoli. È consigliabile ridurre l'assunzione di carne rossa, pollame e pesce, privilegiando una dieta più ricca di frutta e verdura;
- assumere calcio. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, una dieta povera di calcio può aumentare il rischio di formazione di calcoli. Il calcio si lega infatti agli ossalati presenti nell'intestino, riducendo l'assorbimento di quest'ultimi e il rischio che vadano a formare calcoli renali. È importante, quindi, mantenere un adeguato apporto di calcio attraverso la dieta, preferendo fonti naturali come latticini e verdure a foglia verde;
- tenere sotto controllo il peso corporeo. L'obesità e il sovrappeso sono fattori di rischio per la formazione di calcoli renali. Adottare uno stile di vita sano e seguire una dieta equilibrata può aiutare a mantenere un peso adeguato e ridurre il rischio di calcoli.
La colica renale è una condizione estremamente dolorosa che richiede un trattamento tempestivo per alleviare il dolore. È fondamentale rivolgersi al proprio medico curante per una diagnosi accurata e per stabilire il trattamento più appropriato in base alle cause sottostanti e alla gravità della situazione.