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Parotite
La parotite è una malattia infettiva data da un virus della famiglia dei Paramyxovirus. Il nome deriva dal fatto che questa patologia di manifesta con un ingrossamento delle ghiandole parotidi, poste sotto ai padiglioni auricolari, nell’angolo posteriore della mandibola. Chi è affetto da questa problematica, infatti, assume un aspetto tipico che ha portato la parotite ad essere anche chiamata “orecchioni”.
Si trasmette da persona e persona, esattamente accade per morbillo, rosolia e varicella: proprio per questo è una malattia che colpisce in particolar modo i bambini tra i 5 e i 9 anni di età, con un decorso nella maggior parte dei casi benigno e talvolta asintomatico.
La parotite è tuttavia una delle malattie oggetto di vaccinazione obbligatoria che viene somministrata, in più richiami, già nei primi anni di vita.
Sintomi
I sintomi della parotite si manifestano per un periodo che varia da un minimo di 12 giorni ad un massimo di 25 giorni, con una media di 15 giorni. Le prime avvisaglie della malattia sono:
- malessere generale con forte irritabilità soprattutto nei bambini;
- febbre, non alta;
- mal di testa, non localizzato in una zona specifica del capo;
- dolori muscolari, analoghi a quelli che possono essere sperimentati durante una tradizionale influenza stagionale;
- nausea e riduzione o perdita dell’appetito.
Dopo una prima fase iniziale, nei 4 giorni a seguire, aumenta gradualmente il gonfiore di una o più ghiandole salivari: usualmente la parotite è bilaterale, ossia interessa entrambe le parotidi. È opportuno sottolineare che talvolta possono essere interessante le ghiandole salivari sottomandibolari o sottolinguali. In entrambi i casi tra i sintomi rientra anche l’aspetto caratteristico che assume il paziente affetto da questa malattia: infatti il rigonfiamento delle ghiandole infiammate spinge in avanti e in fuori i padiglioni auricolari, portando le orecchie a sembrare più sporgenti del normale.
Durante la fase acuta della parotite la persona lamenta un dolore intenso sotto e dietro al lobo delle orecchie: la fase apicale della malattia dura un paio di giorni e poi regredisce nel corso di una settimana. Bisogna tenere presente, però, che quando non curata in maniera appropriata la parotite può durare fino a 1 mese.
Esiste poi una variante della parotite, nota come parotite inapparente che si caratterizza per il suo essere sostanzialmente asintomatica o manifestarsi in maniera assai sfumata. In linea generale questa malattia si presenta con sintomi manifesti, ma i casi in cui è inapparente è frequente soprattutto negli adulti.
La parotite durante la gravidanza è una condizione che richiede particolare attenzione e monitoraggio medico. Sebbene non sia generalmente considerata una malattia grave, le donne incinte che contraggono l'infezione possono essere più suscettibili a complicanze potenzialmente serie. Queste complicanze possono includere il rischio di trasmissione del virus al feto, con possibili conseguenze per la salute del bambino non ancora nato.
Pertanto, è essenziale che le donne in gravidanza siano consapevoli dei sintomi della parotite e consultino immediatamente un medico se sospettano di aver contratto l'infezione. Il monitoraggio costante e le cure mediche adeguate sono fondamentali per garantire la salute della madre e del bambino durante questa fase delicata.
Tra i soggetti particolarmente soggetti a contrarre il virus della parotite ci sono i bambini: questa malattia nei più piccoli è assai contagiosa e colpisce principalmente le ghiandole parotidi, le quali si trovano nella parte posteriore delle guance, vicino alle orecchie.
Nei bambini, la parotite di solito si presenta con sintomi come gonfiore e dolore alle ghiandole parotidi, febbre, malessere generale e difficoltà nella masticazione e nella deglutizione. Sebbene nella maggior parte dei casi la parotite nei bambini si risolva senza complicazioni serie, è importante prestare attenzione a potenziali complicanze come l'orchite, un'infiammazione dei testicoli nei maschi post-puberali, o l'ooforite, un'infiammazione delle ovaie nelle femmine post-puberali.
Le complicanze della parotite, sebbene rare, possono comportare vari problemi. Tra queste c’è la meningite asettica benigna, un'infiammazione delle membrane che rivestono il cervello, manifestandosi con mal di testa intenso, irrigidimento del collo e febbre elevata. Tuttavia, questa condizione solitamente si risolve senza conseguenze significative entro 3-10 giorni.
Un'altra complicanza potenziale è la sordità neurosensoriale, in cui il virus della parotite può causare danni permanenti all'udito agendo direttamente sulle cellule dell'orecchio interno. Questa forma di sordità è caratterizzata da un insorgere immediato, può interessare entrambe le orecchie e tende a essere permanente.
Tra le complicanze della parotite c’è anche la pancreatite, un'infiammazione dolorosa del pancreas, rappresenta un'altra complicanza possibile della parotite.
Negli adolescenti e negli adulti di sesso maschile, l'orchite è un'altra complicazione nota, che consiste in un'infiammazione dei testicoli. In rari casi, questa condizione può portare alla sterilità. Nel sesso femminile, invece, possono verificarsi infiammazioni delle ovaie, nota come ooforite.
È importante sottolineare che queste complicanze sono rare, ma è comunque fondamentale monitorare da vicino i pazienti affetti da parotite e gestire eventuali complicanze in modo tempestivo per ridurre al minimo gli effetti a lungo termine.
Cause
Gli orecchioni sono una malattia virale infettiva causata dal virus della parotite, noto anche come virus parotitico che appartiene alla famiglia Paramyxoviridae ed è altamente contagioso. Le cause principali della parotite includono il contatto diretto con il virus: la parotite è un'infezione altamente contagiosa che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline respiratorie di una persona infetta. Queste goccioline possono contenere particelle virali del virus parotitico e vengono rilasciate nell'aria quando una persona tossisce, starnutisce o semplicemente parla. Le particelle virali possono essere inalate da altre persone che si trovano nelle vicinanze, rendendo il contatto con una persona infetta una via comune di trasmissione della malattia.
Il contatto diretto con le secrezioni respiratorie di una persona malata, come baci o condivisione di utensili per mangiare, rappresenta un'altra modalità di trasmissione della parotite.
È importante sottolineare che la parotite può essere contagiosa anche prima che la persona infetta manifesti sintomi evidenti: durante il periodo di incubazione la persona può essere inconsapevolmente infettiva e trasmettere il virus ad altri. Questo aspetto della parotite la rende particolarmente difficile da contenere e prevenire la diffusione, rendendo la vaccinazione un importante strumento di controllo delle epidemie.
Una delle cause principali della parotite risiede nella mancanza di immunizzazione o vaccinazione contro il virus parotitico. Le persone che non sono state vaccinate contro il virus parotitico o che non hanno sviluppato una sufficiente immunità attraverso l'esposizione al virus sono più suscettibili all'infezione. La vaccinazione è parte integrante dei programmi di immunizzazione pediatrica e viene somministrata generalmente durante l'infanzia. Il vaccino contro la parotite è formulato utilizzando il virus parotitico vivo attenuato, che stimola una risposta immunitaria nel corpo senza causare la malattia stessa. L'assenza di immunizzazione lascia un individuo vulnerabile all'infezione da parotite in caso di contatto con il virus.
In alcune situazioni, come in comunità con un'alta densità di persone, come scuole, dormitori o caserme militari, la parotite può diffondersi più facilmente a causa del contatto ravvicinato tra individui. La promiscuità e la scarsa igiene possono favorire la diffusione del virus.
Le persone con un sistema immunitario compromesso sono particolarmente suscettibili all'infezione da virus parotitico. Infatti, le malattie immunosoppressive o i trattamenti con farmaci immunosoppressori possono indebolire in modo significativo la risposta immunitaria dell'organismo. Questi farmaci sono spesso utilizzati per trattare condizioni autoimmuni, trapianti d'organo o altre malattie in cui è necessario sopprimere la risposta immunitaria per prevenire danni al proprio corpo o per evitare il rigetto degli organi trapiantati.
Comprendere le cause della parotite è fondamentale per adottare misure preventive, tra cui la vaccinazione, il controllo dei focolai e l'isolamento dei pazienti infetti per prevenire la diffusione della malattia. Il vaccino contro la parotite è uno strumento chiave nella prevenzione di questa infezione virale altamente contagiosa.
Effettuare una diagnosi tempestiva è essenziale per poter prevenire le complicanze. In questo senso il medico o il pediatra può:
- eseguire un esame obiettivo di persona dopo aver raccolto l’anamnesi. Il medico esamina attentamente la zona del viso e del collo alla ricerca di segni evidenti di gonfiore delle ghiandole parotidi. Questa palpazione può causare fastidio e disagio nel paziente, confermando la presenza di infiammazione;
- esami di laboratorio, per confermare la diagnosi e identificare il virus parotitico. Il test principale consiste nell'eseguire un prelievo di saliva, urina o tampone faringeo e cercare la presenza di materiale genetico del virus parotitico mediante la reazione a catena della polimerasi (PCR). Questo test è altamente specifico e consente di confermare la presenza del virus nel corpo;
- esclusione di altre cause, poiché alcuni sintomi della parotite, come il gonfiore delle ghiandole salivari, possono essere causati da altre condizioni mediche, il professionista può eseguire ulteriori test o esami per escludere altre cause. Ad esempio, possono essere eseguite radiografie o ecografie delle ghiandole parotidi per valutare l'estensione dell'infiammazione;
In fine, la parotite, come il morbillo e la rosolia, è una malattia endemo-epidemica, il che significa che è una patologia che si mantiene costantemente presente all'interno di una determinata collettività, con periodi ciclici di picchi epidemici che si verificano solitamente ogni 2-5 anni. Questo modello di diffusione è caratteristico di alcune malattie infettive che colpiscono le comunità umane.
Ci sono diverse ragioni alla base di questa dinamica endemo-epidemica della parotite che possono rientrare tra le cause:
- immunizzazione parziale, non tutte le persone all'interno di una comunità hanno un sistema immunitario pronto a contrastare gli attacchi del virus. Ci possono essere individui non vaccinati o che non hanno sviluppato una protezione immunitaria sufficiente attraverso l'esposizione al virus. Queste persone rimangono suscettibili all'infezione, creando un serbatoio per la diffusione del virus durante i periodi di epidemia;
- fenomeno della immunità temporanea, tipica dei soggetti che hanno l'immunità acquisita attraverso l'infezione naturale o la vaccinazione, può diminuire nel tempo. Questo significa che alcune persone che erano precedentemente protette possono diventare suscettibili in seguito;
- ciclo epidemico naturale, molte malattie infettive seguono cicli epidemici naturali che sono influenzati da una serie di fattori, tra cui la densità della popolazione, la mobilità delle persone, il livello di immunizzazione e il comportamento di diffusione del virus. Questi cicli possono portare a periodi di maggiore incidenza della malattia.
Infine, in alcune situazioni, come il declino dell'immunizzazione di gregge, i cambiamenti nei comportamenti di salute pubblica o le interruzioni nei programmi di vaccinazione, possono verificarsi picchi epidemici.
Rimedi e cure per la parotite
La parotite è una malattia che ha un decorso usualmente benigno senza il bisogno di una cura specifica. Si tratta infatti di una patologia che, in assenza di un quadro clinico complesso, non deve essere considerata grave. Tuttavia ci sono delle accortezze che permettono di favorire la risoluzione della problematica:
- riposo, soprattutto durante la fase iniziale o, quando sopraggiunge, la fase acuta. È essenziale evitare di sudare;
- assicurare una corretta idratazione, soprattutto se nella fase acuta la parotite è accompagnata da febbre alta;
- La pratica di igiene delle mani adeguata, l'isolamento dei pazienti infetti e la vaccinazione sono misure fondamentali per prevenire la diffusione della parotite all'interno delle comunità.
Per quanto concerne la terapia farmacologica, previa prescrizione da parte di un medico, è possibile ricorrere ad antipiretici per abbassare la febbre, un sintomo tipico e che accompagna di frequente gli orecchioni. Questo farmaco può essere assunto per via orale con una posologia consigliata di 325-650 mg al dì ogni 4-6 ore negli adulti, in alternativa a 1 grammo ogni 6-8 ore. In caso più è possibile che si proceda con la somministrazione del farmaco per via endovenosa.
Nel trattamento farmacologico della parotite può rientrare anche il cortisone, un farmaco appartenente alla classe dei corticosteroidi, prescritto nei casi di parotite con orchite associata. Il cortisone è disponibile in compresse da 25 mg, ma la dose e il regime di assunzione devono essere determinati dal medico in relazione alla gravità della complicanza e al quadro clinico complessivo dell’individuo.
Bisogna poi porre attenzione all’alimentazione da seguire durante la fase acuta, seguendo alcune accortezze:
- preferire alimenti morbidi e facilmente masticabili, come puree, minestre, yogurt, gelato, budini e frutta matura. Questi alimenti riducono il disagio durante la masticazione;
- evitare cibi piccanti o acidi, come agrumi, pomodori o cibi speziati, possono irritare ulteriormente le ghiandole salivari infiammate. Evitateli durante l'episodio acuto di parotite;
- alimenti duri o croccanti, come noci, semi o cialde possono causare disagio e dolore durante la masticazione. Evitateli finché i sintomi persistono;
- assumere fibre e vitamine, anche attraverso frutta e verdura morbide, per mantenere un equilibrio nutrizionale;
- fare piccoli pasti per evitare di affaticare troppo la masticazione e la deglutizione;
- evitare alcool e tabacco che possono irritare le ghiandole salivari e rallentare il processo di guarigione.
A prescindere dai rimedi medici che possono essere attuati per favorire il processo di guarigione, il vaccino costituisce un accorgimento preventivo essenziale. Questo vaccino fa parte del cosiddetto vaccino trivalente MPR, che include anche il morbillo e la rosolia, ed è ampiamente utilizzato in tutto il mondo per proteggere le persone da queste malattie virali altamente contagiose.
Il vaccino contro la parotite è formulato utilizzando il virus parotitico vivo attenuato, che stimola una risposta immunitaria nel corpo senza causare la malattia stessa. Una dose del vaccino è somministrata tramite iniezione sottocutanea, generalmente nei primi anni di vita durante il programma di immunizzazione pediatrica.
L'immunizzazione contro la parotite è fondamentale non solo per la protezione individuale, ma anche per contribuire alla creazione di una barriera di immunità di gregge, impedendo la diffusione del virus all'interno della comunità. La vaccinazione di massa è particolarmente importante per prevenire focolai di parotite, specialmente in ambienti come le scuole e i luoghi di lavoro.
È importante notare che il vaccino contro la parotite è generalmente ben tollerato, con effetti collaterali lievi come dolore o arrossamento nel sito di iniezione. La copertura vaccinale adeguata è cruciale per mantenere la protezione di gregge e prevenire la riemergenza della parotite in comunità precedentemente immunizzate.
In generale, le linee guida di immunizzazione consigliano la somministrazione di due dosi del vaccino contro la parotite, con la prima dose somministrata intorno all'età di 1 anno e la seconda dose somministrata tra i 4 e i 6 anni o prima dell'ingresso a scuola. Tuttavia, le raccomandazioni specifiche possono variare da paese a paese.
È importante consultare il proprio medico o il pediatra per determinare il piano di vaccinazione più appropriato in base all'età e allo stato immunitario del paziente. La vaccinazione contro la parotite rimane uno dei pilastri principali nella prevenzione delle malattie infettive e nella promozione della salute pubblica.
Si ricorda, tuttavia, che il vaccino contro la parotite non è consigliato in gravidanza a causa dei potenziali rischi per il feto. Tuttavia, se una donna rimane incinta poco dopo aver ricevuto il vaccino contro la parotite o scopre di essere incinta poco dopo la somministrazione del vaccino, la situazione non deve essere motivo di preoccupazione eccessiva. Non ci sono evidenze di rischi significativi associati alla vaccinazione accidentale durante la gravidanza, ma è comunque importante informare il medico che segue la gravidanza e discutere qualsiasi potenziale preoccupazione.